mercoledì 29 agosto 2007

''Puerta amico, Siviglia è con te"


Appassionati di calcio,

Eccoci di nuovo pronti ad un ennesima stagione calcistica,
l’estate è passata senza sbornie berlinese, processi e condanne;
è appena trascorsa la prima giornata di campionato ma questa prima pagina della stagione mi va di dedicarla ad un ragazzo morto sul campo sabato scorso.

ANTONIO PUERTA: centrocampista 22enne del Siviglia, mancino dotato di buona tecnica e passo.

Sabato scorso si giocava Siviglia - Getafe, il ragazzo si è accasciato a terra a causa di un infarto e dopo alcuni giorni di lotta in terapia intensiva è deceduto.

Tutta la nostra redazione si stringe in un forte abbraccio alla famiglia, squadra e tifosi.

Ora però si dovrebbero spiegare le cause di tale infame destino, chi scrive non crede assolutamente che il ragazzo abbia avuto un difetto cardiaco. Sarebbe stato scoperto in una delle milioni di visite mediche a cui un giocatore è sottoposto durante la carriera………Antonio iniziò a giocare da piccolissimo……ad ogni livello ed ad ogni età si deve fare una visita cardiaca di sana e robusta costituzione prima di iniziare la stagione.

Mi permetto, senza voler rovinare un giorno di cordoglio, di chiedermi….ma il doping può centrare?
Io, ormai 26enne, ho visto parecchi giocatori morire su un campo sportivo. E questo mi fa nascere un dubbio amletico: Sarà il doping la causa di tutte queste morti?

In Spagna i controlli sono molto blandi, anche rispetto ai nostri; chiedete a Capello che un paio di anni fa lanciò questa polemica oppure fate uno sforzo di memoria e ripensate al Deportivo che durante le prime fasi della Champion League aveva giocatori con capacità di corsa indiavolata (i controlli incrociati iniziavano dopo i quarti) e poi quasi d’incanto diventavano bradipi assonnati.

Mi piacerebbe leggere questa teoria su qualche giornale nazionale, solo per chiarire se il ragazzo è stato ucciso o se solo il triste fato ne è colpevole.
Vorrei ricordare ai giovani che 5 compagni dell’Inter di Facchetti sono morti prima dei 45 anni per stranissime malattie……Assistetti ad una puntata di Report dove ex giocatori di quell’Inter ammettevano l’uso di doping.
Vorrei ricordare Signorini e altri calciatori meno famosi che hanno contratto la sua stessa malattia e sono morti.
Qui non si parla di rubare, di alterare la performance…..qui si parla di vita e un ragazzo che corre su un prato verde deve rappresentare la vita e non la morte.

Marco Nardini

lunedì 18 giugno 2007

Onore a Cannavaro


Real Campione di Spagna.....
Nulla da dire, se non "bravo Barcellona".

Nessuno nega i meriti a Don Fabio, indubbiamente tra i piu grandi.
ma un'altro Maestro ha parlato oggi... Arrigo Sacchi, dal sottoscritto il più stimato.

Se oggi scrivo comunque (cosa davvero rara), non è per parlare di Capello, bensì per abbracciare Fabio Cannavaro... Sempre Fiero.

Vi lascio con alcuni punti di riflessione:

  1. Che sarebbe successo che in Italia avessero portato in trionfo una bandiera col fascio?
  2. Ma la moglie di David quanto è troia? ma soprattutto..........................
  3. Dov'era Totò Cassano?
Ad maiora

giovedì 14 giugno 2007

DEJAN BODIROGA


Gentili lettori,

Vi conosco come grandi appassionati e conoscitori di calcio, ma oggi, vorrei cogliere l’occasione di salutare un grandissimo campione di un altro sport di mezzo ed equilibrio.

DEJAN BODIROGA

Cestista slavo che ha dominato negli ultimi 15 anni di basket continentale.
Due giorni fa, in un hotel della Capitale ha semplicemente detto..”sono vecchio, è giunto il momento di smettere”.
Vi narro alcuni passaggi salienti della sua carriere.
All’età di 16 anni viene comprato dalla Stefanel Trieste, all’epoca si poteva scegliere solo uno straniero e tutti i grandi esperti si chiedevano come fosse possibile assegnare l’unico posto per lo straniero ad un ragazzino. In quell’anno, quel bimbo di 2,05m ne mette 51 contro la panasonic. Nessuno osò più dubitare di lui.
Poteva giocare in tutti i ruoli nella metà campo offensiva, tutto dipendeva da chi lo marcava. Il difensore era più basso? E lui lo portava in post e lo massacrava. Era più alto? E lui lo portava fuori, per sfidarlo in palleggio uno contro uno.
Il suo marchio di fabbrica era: ricezione, finta, palleggio, penetrazione, finta, esitazione, finta, appoggio e al novanta percento prendeva il fallo e metteva il tiro libero. Per un classico 2+1.
Ha rappresentato LA TECNICA, quella della grande scuola slava: tiro perfetto, capacità di passare la palla, abilità di muoversi senza palla, non sbagliava mai un libero.
Per fare 30 punti gli bastavano 9 tiri più qualche libero. SEMPLICEMENTE IL BASKET.
HA VINTO TUTTO e SEMPRE DA PROTAGONISTA: campionati nazionali, coppe e grandi manifestazioni mondiali.
Non ha mai voluto giocare nella NBA, non ha dato agli americani la possibilità di conoscere uno dei 50 giocatori più forti della storia del basket. Vi racconto un aneddoto.
Mondiale 2002, la nazione ospitante della manifestazione erano gli USA, dal 1992 avevano sempre vinto l’oro. Non avevano mai fallito da quando il roster era composto da giocatori NBA.
In quella manifestazione gli USA uscirono ai quarti, li eliminò DEJAN…..nel primo tempo lo marcò un lungo e lui lo fece impazzire con il palleggio, nel secondo tempo fu marcato da un piccolo che fu naturalmente massacrato in post.
Il signor Bavetta, il più grande esperto di college basket al mondo, disse: “ma come è possibile che per vedere Bodiroga abbiamo dovuto attendere il 2002”.
Vorrei rivolgermi ai neofiti del basket, a colore che solo da poco si sono avvicinato allo sport della palla a specchi per confessargli un segreto. Se oggi ci sono tantissimi giocatori internazionali nell’NBA, se l’mvp della stagione regolare è stato un tedesco, se l’mvp delle finali sarà molto probabilmente un francese………molti meriti li ha anche Dejan, uno che ha contribuito all’esplosione mondiale del basket.
L’unico rammarico per chi scrive è che Dejan non ha mai giocato nelle squadre del mio cuore: la Fortitudo e l’Audax Carrara.

Un saluto d’addio ad uno dei più grandi.

Marco Nardini

lunedì 11 giugno 2007

Un cordiale e gentile saluto

Un cordiale e gentile saluto a tutti i lettori del forum, sono Marco Nardini un altro grande appassionato di calcio; tifoso rossonero amate del bel gioco e dello stadio.
Un anno fa scoppiava calciopoli, oppure chiamiamolo moggiopoli…………..ero in un altro continente, leggevo notizie su internet, alcuni stralci di intercettazioni, commenti espressi da persone provenienti da qualunque ambiente….sportivo e politico.

Ed è proprio su internet che ho letto questa frase…..

LA CUPOLA DEL CALCIO E’ STATA SCONFITTA ORA IL CALCIO RITORNA AD ESSERE UNO SPORT PULITO E BEN GESTITO

Ok, non voglio tornare sul processo……una farsa quale tangentopoli, ma questo fa parte del dna del mio popolo.

Vorrei semplicemente far notare alcune cose………CHE SONO CAMBIATE (è sarcastico)

Il finale di campionato in A e B era già deciso, cioè arezzo e chievo retrocedono poiché altre squadre lasciano vincere le loro dirette concorrenti…ah, tra le squadre che hanno steso tappeti rossi agli avversari ci sono anche Milan e Juve……ma anche altre hanno partecipato alla regola…..”se per te non vale il risultato lascialo all’avversario così il prossimo anno gli chiedi un piacere indietro” . o forse il piacere è stato immediatamente pagato? Ai posteri l’ardua sentenza.

Il presidente della lega è il nuovissimo volto chiamato MATARRESE…….un signore di origini pugliesi, che ricopriva la stessa carica anni fa……..ma oggi è un esponente pulito e non colluso…..un uomo che fa il bene del calcio italiano……….MA PERCHE’ GLI ITALIANI NON CONOSCONO IL CONCETTO DEL CAMBIAMENTO E DELLA ROTTURA CON IL PASSATO OSCURO E TURBOLENTO?

La federazione è rappresentata da ABETE, lo considerate un volto nuovo? Non potete, era uno dei tanti del calderone Carraio…..era uno che conosceva lo stato dell’arte del calcio italiano; e ora cerca solo di mantenerlo.

Siamo andati a Cardiff per essere riconosciuti gli ospitanti della fase finale del campionato europeo di calcio, eravamo in ballottaggio con stati di serie B calcistica. I GIORNI PRECEDENTI RIDEVAMO DELLE NOSTRE CONCORRENTI COSI’ PICCOLE E INDIFESE. Matarrese, Pancalli, la Meandri, i porta borse, i delegati c’erano tutti (non sono arrivati tutti assieme, come avrebbe dovuto fare una delegazione rappresentante un paese, ma ognuno da solo) e sono stati sconfitti dall’Ucraina e dalla Polonia….la uefa ha preferito scegliere un paese sulla via della guerra civile come l’Ucraina che NOI. Questa non è uno sconfitta del calcio italiano ma della politica e dei suoi uomini, chiedete hai tedeschi come hanno lottato e lavorato per organizzare il mondiale, un evento che ha portato milioni di euro nelle casse tedesche.
Una manifestazione come la fase finale dell’europeo, garantisce allo stato ospitante di prendere fondi dalla comunità europea per migliorare infrastrutture (che avremmo usato anche dopo gli europei) pubbliche e offre alla comunità una grande opportunità di guadagno….la meandri si è scusata…..DOVREBBE RISARCIRCI.
Ho letto una stima, abbiamo perso quasi 200 milioni in infrastrutture…..e non considero in questa stima solo infrastrutture sportive…….ma cmq a noi non servivano QUEI SOLDI, VERO MELANDRI?

In tutto questo cambiamento; (mi fa veramente ridere questa parola e devo dirvi che trovo gusto nello sciverla) vanno ricordati 22 ragazzi capitanati dal partenopeo Fabio che hanno dimostrato che le palle servono più di tutto per vincere.
Va ricordata la squadra dell’inter fc, meritatamente e giustamente campione d’italia…..per la prima volta con una rosa completa coesa e probabilmente la più forte d’europa.
Va ricordato l’anno di purgatorio alla juve in B e una squadra (probabilmente posseduta e diretta da gente non limpida) che come ogni anno da quando sono nato va in europa e da spettacolo.
L’AC MILAN. Non serve aggiungere altro…..

Il prossimo anno la serie A sarà bellissima: le due milanesi, le due squadre di Torino, Genova e Roma, il Palermo e il Napoli……..sarà una serie A di grandi tifoserie che meritano il migliore palcoscenico………….ma ci saranno sempre i soliti volti noti a dirigerlo, tranne due che erano la cupola e il male del calcio……….gli altri erano e sono angelici agnellini……mi raccomando credeteci……..

Un gentile saluto


Marco Nardini

giovedì 31 maggio 2007

POESIA


So che non farò felice qualche interista, ma questa poesia che mi è arrivata oggi via mail è troppo bella per non pubblicarla. spero che gli interisti non se la prendano troppo e sappiano riderci su.... Buon divertimento!

A Moratti

C'è Moratti poveretto
con un pezzo di cartone
che nascosto sul balcone
accarezza lo scudetto.

Sta passando un torpedone
con la coppa e le bandiere
sono tutte rossonere
su c'è il Milan già campione

E con questa son già sette
sono fatti non pugnette
le tue sono sempre due
gli anni son quarantadue

D'improvviso uno stendardo
"Che c'è scritto?" Ora guardo
ecco un fremito, un sussulto
è terribile l'insulto

L'onestone ora si è offeso
lo scudetto è vilipeso
batte i pugni, grida e urla
non gli è andata giù la burla

Gli si chieda presto scusa
"dell'insulto non si abusa"
dice irato il presidente
dimostrandosi furente

Ma dimentica il tapino
che nel derby cittadino
coi suoi bei comportamenti
non ci ha poi fatto contenti

Da perfetto nerazzurro
da magnifico buzzurro
si è lasciato un poco andare
cominciando ad insultare

Mentre vince sul più bello
con il gesto dell'ombrello
a fanculo ci ha mandato
a Ronaldo lo ha insultato

anche merde ci ha chiamato
e neanche si è scusato.
Quindi ora cosa vuoi
se ad offendere siam noi

Taci, piglia e porta a casa
questa innocua nostra offesa
visto che non puoi parlare
né lezioni ci puoi dare

Ti abbiam chiesto già perdono
scusa un po' la supponenza,
sai qual'è la differenza
tra le squadre di Milano?

Tu le scuse già ce l'hai
a noi non le hai fatte mai,
io festeggio con gli inglesi
tu festeggi coi senesi

Con noi ora sei arrabbiato
ritenendoti insultato
per un po' di goliardia
piglia, ciapa, porta via

Però in fondo ti capisco
ed un po' ti compatisco.
Ti sentivi già il migliore
Non avevi alcun sentore

Riportata su la testa
eri pronto per la festa
ma crudele fu il destino
che ci mise lo zampino

Tutto cambia all'improvviso
dalla sera alla mattina
su dai, facci un bel sorriso
sei tornato a pecorina

Su, da bravo, presidente
sei tornato ai tuoi livelli
coi tuoi gesti degli ombrelli
di magnifico perdente

Noi saliamo sull'Olimpo
con la Coppa degli Dei
mentre tu resti nel Limbo
con i tuoi bei piagnistei

Vogliam farci perdonare
per la frase un po' scurrile
e vogliam rettificare
quella scritta tanto ostile

In maniera più educata
affinchè sia cosa grata
Ti diciamo. "Lo scudetto
te lo metti su nel retto"

E se ancor non ti sta bene
la cambiam come conviene
e diciamo piano piano:
"Mettilo nel deretano"

lunedì 28 maggio 2007

Quando gli asini volano nel ciel....Ciao Chievo.



Si chiude la stagione 2006/2007. Si chiude un anno e un campionato che definire anomalo è un eufemismo. Finisce la favola Chievo e di questo francamente mi dispiace. La favola del Chievo è una storia bellissima che non ha precedenti in Italia. Mi ricordo un gioco spumeggiante, fatto di corsa, muscoli, testa, pressing, verticalizzazioni, giochi sulla fascia. Sempre ai vertici, sempre a stupirci. Forse proprio perché non è mai stato abituato a lottare per non retrocedere che alla fine è capitolato.
Non venitemi però a dire che era tutto scritto: per favore, il Chievo, ha perso la serie A sul campo. Gli sarebbe bastato pareggiare. Io che vengo da Piacenza so cosa vuol dire rubare una salvezza. Nessuno te la regala, te la devi sudare partita dopo partita, correndo su ogni pallone.
Il primo maggio del 1994 per noi piacentini non è solo il triste giorno della scomparsa di Senna, ma anche la retrocessione pilotata del Piacenza il cui artefice aimè è stato proprio il mio amato Milan. L’anno dopo il Piacenza è stato in grado di ripartire e di trionfare in serie B nella sua stagione più bella (come dimenticare il tridente da 50 gol De Vitis-Piovani-Inzaghi), macchiandosi però a promozione raggiunta delle stesse pene, ossia partite perse contro squadre in lotta per salvezza e promozione. Fa parte del calcio e alla fine non c’è nulla di male.
Caro Chievo anche noi eravamo una favola, l’unica squadra composta da soli giocatori italiani però il nostro dovere sul campo lo facemmo, andammo a pareggiare a Parma il venerdì, la domenica il Milan, già con la testa ad Atene, perse in casa con la Reggiana e da allora guardacaso, le ultime tre giornate si giocano tutte in contemporanea. Non gridare allo scandalo, accetta serenamente il verdetto del campo e prova a ripartire.
Capitolo gemellaggi e partite già perse in partenza: in Spagna l’atletico Madrid ha perso in goleada dal Barca pur di non far allungare il Real, oggi non si gridi al solito scandalo tutto italiano se i tifosi rossoneri cantavano con quelli reggini per una salvezza strameritata partendo da meno 11; una sola squadra nella storia è riuscita a perdere con tutto uno stadio che cantava per loro e che chiedeva alla propria squadra di perdere… Lazio-Inter, 5 Maggio 2002, ma questa è tutta un’altra storia. Bellissima…
Amen.

giovedì 24 maggio 2007

IL CALCIO ITALIANO HA LA PELLE DURA


Leggendo i vari giornali stranieri del dopo partita sono rimasto particolarmente colpito dalla stampa francese (sempre ostile nei confronti dell'Italia)la quale secondo il mio modesto parere si è dimostrata la più obbiettiva.Infatti i nostri "cugini"francesi elogiano il Milan e anche il calcio italiano in generale “capace di aggiudicarsi le due più grandi competizioni mondiali in meno di undici mesi: gli scandali gli scivolano via di dosso perché il calcio italiano ha la pelle dura e perché la sua cultura della vittoria è più forte di tutto quando viene il tempo dei premi. Si potrà sempre dire che il Milan non doveva disputare la Champions, ma è sul terreno che i rossoneri hanno conquistato l’Europa per la settima volta”.Forse fuori dall'Italia si sta iniziando a capire che quando noi Italiani siamo sotto pressione diamo il meglio di noi stessi e riusciamo a compiere imprese a dir poco impossibili all'attesa.. Da Interista quindi faccio i complimenti a questa squadra ITALIANA capace di tenere in alto l'ORGOGLIO ITALIANO in Europa, in un anno molto difficile per la credibilità del nostro calcio ... l'Italia viene prima di tutto..

Rapina a mano armata?

Dal momento che Boria mi ha anticipato (con un post meraviglioso), tralascerò le questioni sentimentali, di nazionalismo e di epica. Mi dedicherò quindi ad un esercizio più piccolino, e forse un po più meschino, quello di commentare il titolo del Sun: "Atene: rapina a mano armata!".
La prima cosa che mi viene in mente è sorridere, perchè io, stamattina, mi sono svegliato da Campione d'Europa, loro invece si sono trovati in mutande. Già, perchè perdere è brutto, ma perdere dopo proclami roboanti lo è ancora di più. La spocchia inglese aveva ormai raggiunto livelli siderali, l'indomani del 7-1 dell'Old Trafford, 3 semifinaliste, Roma umiliata, calcio italiano agonizzante: che caduta di stile, per giunta da parte dei portatori della verita del fair play. Ma dove sta il fair play inglese? Dopo la evidente ruberia della FIFA ai mondiali coreani noi italiani ci siamo arrabbiati, e tanto, ma si parlava di gravità differente. La nostra risposta è arrivata in Germania. Noi non sappiano perdere benissimo, ma nemmeno malissimo, perchè sappiamo che prima o poi ripagheremo con la stessa moneta. Invece sappiamo vincere, eccome. Un onesto giornalista ha detto che partite come quella di ieri non devono essere giocate bene, devono essere vinte. I milanisti ricordano bene il meraviglioso gioco espresso ad Istambul, ma ricordano anche cosa ne è rimasto. Le squadre italiane sanno vincere. Le altre un po meno.


23 Maggio2007. Un’altra data da incidere nella storia. Il mio intervento su questo blog è tardivo e forse potrei essere considerato un codardo perché scrivo solo oggi all’indomani di un grandissimo trionfo. Ma non è così. Il mio pensiero va ben al di la dei trionfi che non possono solo far altro che confermare la mia idea.


Ieri sera si è consumata una vendetta sportiva bellissima, degna del miglior sceneggiatore. Io al calcio ho ancora ben poco da chiedere. Ho visto cicli di Milan stellare, da Sacchi, passando per Capello e ora quello di Carletto. Ho avuto il piacere di innamorarmi di una squadra grazie ai gol del cigno di Utrecht, ho visto i tre olandesi, la difesa più forte del mondo e della storia, sono rimasto estasiato dalla finezza e dalla classe di Zorro Boban, ancora adesso il mio preferito. Ora ammiriamo Kakà e Pirlo, Gattuso e Nesta. Ho gioito ai gol di Sheva, e mi sono sentito tradito nel profondo quando se n’è andato adducendo scuse del cazzo. Non è un comportamento da Milan, non ne è più degno.
Ho visto il Milan schernire l’Inter e salire sul tetto d’Europa battendo quella cara vecchia odiata Signora in quel 28 Maggio 2003 che ancora ricordo essere uno dei giorni più belli della mia vita.
Abbiamo perso sbeffeggiati dai francesi nel 2000, ma la vendetta, come ieri sera, è un piatto che servito freddo ha tutto un altro sapore… 9 Luglio 2006… Italia campione del mondo. Francesi e tedeschi, a casa!!!

Queste sono righe di un milanista, ma ora voglio parlare da italiano orgoglioso di esserlo.
Quando uno gira il mondo si accorge che l’Italia è la barzelletta per antonomasia. Tutti ci danno dei mafiosi e forse hanno anche ragione. Siamo i più furbetti e non finiamo mai di volerlo essere.

Ma siamo anche una nazione che in ogni disciplina sfoggia campioni indiscussi, viviamo ogni evento con un trasporto che non ha eguali. Hanno provato a massacrarci, a cercare di affondarci con accuse infamanti. Chi è senza peccato scagli la prima pietra!!! Non venitemi a dire che in Inghilterra o in Francia non accadono queste cose…
Calciopoli è alla finestra, l’Italia si chiude a riccio e vince il mondiale.
Penalizzano il Milan e il Milan vince la Champion partendo dai preliminari umiliando l’Inghilterra dei soldi facili e del calcio più signorile (in nome del fair play ricordo come è stato fischiato Gattuso all’Old Trafford…).
Il Sun all’indomani del 7 a 1 del Man United alla Roma titolava: “Ecco il reale valore della serie A italiana!”. Oggi, 24 Maggio 2007 dopo 3 semifinaliste inglesi io direi :”Tutto qui?”.

La Roma ha sfoggiato un calcio che da anni non si vedeva in giro per l’Europa, e quindi tanto di cappello. L’Inter, ha trionfato in Italia come uno schiacciasassi(17vittorie consecutive è un record difficilmente eguagliabile), e quindi tanto di cappello. La Juve si è ricostruita, partendo dal basso, dai suoi originali valori e dal suo capitano, ora piano piano sta riacquistando credibilità e simpatia, forse lo scudetto più difficile della sua storia. E quindi tanto di cappello.
Il Milan ha giganteggiato in Europa dimostrandosi la squadra più vincente degli ultimi vent’anni. Chapeau.

Perché quando ieri Paolo Maldini ha alzato quella coppa i miei occhi erano lucidi. Erano lucidi perché mi ricordo quel ragazzino con la maglia numero 7 dell’Italia correre sui campi in quelle notti magiche. Mi viene in mente il Principe, Totò e la conferma dell’Astro per eccellenza,Roby Baggio. E rivedo un bambino che rimane folgorato da quel gioco bellissimo, capace di regalare emozioni, gioie e delusioni e che comunque accompagna da allora la mia vita.
Quando ebbi la fortuna, a 11 anni, di andare a Milanello a vedere i miei campioni, alla vista del Capitano (e non lo era ancora, all’epoca il capitano era Franz) mi si è strozzato il fiato in gola. Non riuscii a dir altro se non: “sei il mio campione preferito!!”. Ebbene, Maldini dirà addio tra breve (Onore a te Capitano.), Baggio non c’è più e non si guarda più la tv la domenica sera per vedere il solito rigore regalato alla Juve. Non sarà più come una volta.
Ma il calcio deve ripartire da qui: dai trionfi dell’Italia e dal gioco spumeggiate delle nostre squadre ai valori tramandati dai nostri campioni, quelli veri, che purtroppo appartengono al passato.

L’orgoglio di un italiano rossonero: Inchinatevi gente e levatevi il cappello di fronte a questa grande Italia. Noi ci saremo sempre e non molliamo. Mai. Siamo i CAMPIONI, in meno di un anno, del MONDO e D’EUROPA. E ora andatevene a letto….

Abbiamo vinto tutti...



Il Milan è campione d'europa, l'Inter finalmente ha vinto lo scudetto, la Roma si porta a casa la Coppa Italia, la Lazio si è qualificata per la Champion's League dell'anno prossimo, la Fiorentina dopo una decina di punti di penalizzazione ha raggiunto una insperata qualificazione alla Coppa Uefa, la Juve è tornata in serie A vincendo e convincendo e Napoli e Genoa si giocano la promozione alle ultime giornate. Cosa vogliamo di più noi tifosi Italiani? E' stato un anno di grande calcio e gloria che è iniziato con l'impresa degli azzurri in Germania che a Berlino hanno alzato la coppa in faccia ai cugini francesi e terminato come tutti sappiamo. Il calcio italiano, che era dato da molti per morto,ha dimostrato tutto il suo valore vincendo i trofei più importanti in europa e nel mondo. Questo, il 2007, è un anno magico, da incorniciare e da raccontare un giorno ai nipotini... Ci siamo presi tutte le rivincite calcistiche possibi: abbiamo vinto con la Francia che ci aveva battuto in finale degli europei; Trezeguet, che segnò al golden gol, ha sbagliato il rigore a Berlino; la Germania che ci ha vinto il mondiale in casa la abbiamo battuta nel suo covo di Dortmund ed infine il Liverpool che ci ha "strinato" ad Istambul la abbiamo superata a modo loro, giocando un calcio orribile. Adesso, tifosi italiani, continuiamo pure a sfotterci a vicenda per tutta l'estate, perchè tanto, quello che conta, è che siamo, per i prossimi 3 anni, i CAMPIONI D'EUROPA e DEL MONDO!!

mercoledì 16 maggio 2007

HO ANCORA FAME

Tornare nel merito della discussione "la stagione dell'Inter è o non è una stagione da incorniciare" non mi interessa più di tanto. Parlano i numeri, parlano i record.
Il giochino della Gazzetta "è più forte l'Inter o il Milan" è una vera scemata, un processo messo su per vendere due copie in più e creare solo polemiche. L'Inter ha dimostrato sul campo il suo valore contro i futuri campioni d'Europa (tanti auguri cuginastri!).
Ma in questi giorni i miei pensieri vanno al futuro. Alla prossima stagione.
Si preannuncia affascinante e combattutta, con il ritorno dei Gobbi dalla serie degli scemi, MAI vista ne sfiorata dalla Beneamata. Ci sarà da divertirsi e finalmente si potrà giudicare a pieno la solidità dei campioni d'Italia. E' l'anno prossimo che riusciremo a determinare la grandezza della nuova Inter, quella vecchia era perdente, questa ha 2/3 anni di storia da scrivere.
La base c'è, senza dubbio. Mancano però quei 2 giocatori chiave che le facciano fare il salto di qualità decisivo. I campioni. Gente con esperienza. Gente con personalità. Gente che ha vinto tanto e che sappia dominare la tensione nelle partite decisive. Quest'anno abbiamo vinto partite importanti, ma fallendone alcune chiave (Valencia e Roma in casa). Gli innesti devono portare nuova fame agonistica e nuova mentalità. Una mentalità vincente che l'Inter ha dimenticato di possedere. Adesso deve nascere la nuova Inter. I tempi del "non vincete mai" sono finiti. Questo campionato deve essere dimenticato alla svelta, c'è il rischio che ci senta appagati (la stgione dopo l'88/89 ne è la prova). L'anno zero del calcio, quello senza i LADRI, è cominciato con una vittoria. Che continui però.
Non bastano solo un paio di acquisti? Crediamoci. Io ci credo. Ho ancora fame.
Poi penso che il nostro presidente si chiama Massimo Moratti e ho qualche dubbio... ma questa è un altra storia.

sabato 12 maggio 2007

"Soldi e regali agli arbitri dalla Juve di Moggi"









Riporto le dichiarazioni del ex dirigente della squadra cadetta(Juve) Maurizio Capobianco.
"Agli inizi del 2005 sono venuto a conoscenza di almeno quattro casi in cui la Juve ha fatto arrivare beni di ingente valore a due arbitri italiani, a un esponente della Figc, e a uno della Covisoc". Maurizio Capobianco, ex dirigente della Juventus, in una lunga intervista rilasciata a La Repubblica spiega alcuni retroscena di Calciopoli: "Tutto quello che dirò - la premessa - è documentato e dimostrabile. Beni facilmente monetizzabili venivano consegnati per il tramite di società terze a soggetti terzi. Terzi legati agli arbitri da rapporti di parentela. I fatti risalgono agli inizi della gestione Giraudo-Moggi nell'anno '95. Chi sono questi arbitri? Questo non ho intenzione di dirlo, al momento. I beni? 20-25 milioni di lire, per ogni "gratificazione". Bergamo non so, Pairettoera di casa alla Juve".
"Perché parlo ora? Perché prima di Calciopoli quello che vedevo erano i frammenti di una vicenda che ha acquistato senso compiuto solamente dopo. Solo ora mi rendo conto di come hanno rovinato una società con una storia di oltre cento anni, con la complicità di arbitri, giornalisti, e istituzioni. Sulla questione giornalisti la Juve aveva consulenze molto ricche con società vicine ad alcuni di loro. Almeno in un caso, a inizio stagione si stipulava un contratto per studiare dei progetti di comunicazione. Poi a giugno, se la Juve aveva vinto lo scudetto, la società decideva di realizzare quei progetti e pagava il premio alla società di comodo: i progetti, ovviamente, non vedevano mai la luce"."Della Semana srl - continua Capobianco nell'intervista a La Repubblica - la società voluta fortemente nel luglio 2003 da Giraudo e partecipata dalla Juve per il 30%, si è parlato poco. Attraverso la Semana, Moggi e Giraudo, in violazione della legge Pisanu, finanziavano indirettamente le curve. Nei bilanci ci sono fatture da decine di migliaia di euro a gara per l'acquisto di coreografie, striscioni e quant'altro. Che mi risulti Semana è sempre operativa, Giraudo ha ancora il 2% della Juve e questo fa di lui uno degli maggiori azionisti bianconeri. C'è ancora Bettega, è consulente: io me lo ricordo Bettega in società, partecipava a tutte le riunioni con Moggi e Giraudo. Oggi decide tutto Secco (Alessio, direttore sportivo, ndr) che in passato non ha mai mosso un dito senza il consenso di Moggi. Il direttore del personale Sorbone è lo stesso. Renato Opezzi (a.d. di Semana e procuratore della Juventus, ndr), è da sempre il braccio destro di Giraudo. Il direttore finanziario Michele Bergero e il direttore marketing Fassone (ex guardalinee Aia, ndr) sono sempre lì. La nuova Juve di Cobolli, la chiamano... Ma se si sono tenuti persino Bertolini. Fa l'osservatore ufficiale con tanto di presentazione nell'ottobre 2006 sul sito internet Juventus"."Gli orologi? In dieci anni ho visto entrare centinaia e centinaia di orologi delle marche pi prestigiose: Jaeger Le Coltre, Franck Muller, Cartier, Girard Perregaux, Bulgari. La destinazione degli stessi, a parte quelli che finivano ai soliti giornalisti amici (oltre che a giocatori e staff), sono segreti custoditi da Giraudo e dalla Gastaldo che ne teneva la contabilità".Capobianco parla anche di Fabiani, ex d.s. del Messina coinvolto nelle indagini della Procura di Napoli. "Era di casa anche lui. Era così in confidenza con Moggi che all'inizio pensavo fossero parenti. Quando arrivava a Torino si prendeva gli uffici del settore giovanile e quelli diventavano i suoi uffici anche per giorni. La Juventus gli ha addirittura regalato una macchina. Le istituzioni? Moggi e Giraudo in Figc facevano quello che volevano. Io rimasi molto colpito da come venne coperto un caso di positività alla cannabis di un giocatore. Lo scoprì l'Uefa, nel '97. Lo comunicò alla Figc e finì tutto lì. La Gea? Ricordo che un caso che mi segnalò la signora Gastaldo. Nel dicembre 2004 si è coperta una provvigione liquidandola con un contratto di consulenza a una società di comodo. La fattura da 250.000 euro era intestata a una cooperativa romana di giornalisti dietro la quale, a dire della Gastaldo, c'era la Gea".

giovedì 10 maggio 2007

Quando parla un indipendente ....



Nel dibattito che in questi giorni divampa su chi sia più forte tra l'Inter che da mesi ha ammazzato il campionato e il Milan che ha annichilito il Manchester volando ad Atene, irrompe Zdenek Zeman.
Il tecnico boemo spiega perchè solleva il braccio di Mancio & Co: "A mio avviso l'impresa più grande è quella dell'Inter, che ha vinto lo scudetto stracciando un po' tutti i record del calcio italiano - scrive nella sua rubrica 'Senza schemi' sulla Gazzetta dello Sport - I nerazzurri hanno dominato dall'inizio della stagione manifestando uno strapotere assoluto a prescindere dagli avversari. Una rosa importante, gestita in maniera eccellente, cosa non scontata considerata la provenienza estera della gran parte dei giocatori di Mancini. Coesione e regolarità hanno permesso all'Inter di dominare la stagione in lungo e in largo: alla schiacciante vittoria del campionato bisogna infatti aggiungere un buon cammino in Champions (fuori solo con due pareggi) e la qualificazione per la finale di Coppa Italia". "La differenza più importante tra Inter e Milan è nell'età della rosa - argomenta Zeman - L'Inter ha un organico in cui le cosiddette 'chiocce' fanno da guida a un folto gruppo di calciatori che potranno esprimersi al meglio ancora a lungo, mentre il Milan è composto da molti uomini in parabola discendente, che già negli ultimi anni hanno mostrato segnali di cedimento. Non è un caso che tra le due squadre ci siano trenta punti di distacco. Oggi i rossoneri mascherano tutti i problemi grazie a uno straordinario Kakà. La Champions è diluita nel tempo, gli avvenimenti sono episodi separati fra loro e un campione del calibro del brasiliano, se arriva in forma agli appuntamenti importanti, è in grado di fare la differenza. Ma la forza di una squadra si misura giorno per giorno, nelle competizioni a lunga durata. E' per questa ragione che tra i due traguardi credo abbia maggior valore quello raggiunto dall'Inter, che non ha vissuto alcune serate da sogno, ma un anno da assoluta protagonista"

È stato un naufragio da dilettanti

Riporto l'articolo di Sconcerti pubblicato quest'oggi sul corriere della sera on line.....

Mi sembra l'analisi migliore trovata nel web.

È stata per l'Inter una sconfitta molto grave che pregiudica la Coppa Italia e lascia una traccia aspra su tutta la stagione. È vero che le vittorie sono come gli esempi, una volta ottenute restano. Non vanno ridiscusse ogni momento. Ma tra Inter e Roma è sempre rimasto un discorso di fondo non completamente chiarito. La Roma è stata spesso più bella dell'Inter e soprattutto è sempre stata più povera. Dove l'Inter aveva venticinque giocatori, la Roma si fermava a poco più della metà. È sempre rimasto un piccolo dubbio su cosa abbia determinato alla fine la deriva, se il discorso tecnico o quello dell'abbondanza.In realtà l'Inter era completa e la Roma no. I migliori della Roma (Totti-De Rossi-Mexès) sono forse più bravi dei migliori dell'Inter, che infatti li vuole, ma la somma algebrica è dall'altra parte, è tutta per l'Inter. Resta però una serata come questa, non vergognosa ma squallida, così banale nelle sue giustificazioni da diventare volgare. E resta il disagio evidente dell'Inter a giocare contro la Roma. In tre settimane e due partite la Roma ha vinto due volte e segnato nove reti all'Inter. Il che porta a pensare che la vera partita dell'anno sia stata appena la terza, metà settembre, quando l'Inter vinse a Roma con il solito gol di Crespo. Fosse andata come ieri la Roma avrebbe lasciato l'Inter a 5 punti e forse tutta la stagione sarebbe andata diversamente. È stata una sconfitta brutale e normale. Tre gol in 15 minuti, altri tre nel resto del tempo. L'Inter ha avuto due volte modo di rimediare, ma ha insistito nei suoi limiti e per altre due volte ha perso la partita. Nel primo tempo alla Roma bastava apparire per seminare il panico, come un avvistamento di barbari. Non c'era difensore dell'Inter che attaccasse l'uomo, non c'era giocatore dell'Inter che avesse un senso tattico. Una botta di goliardia generale che era nell'aria, ma non poteva essere pensata in modo così tranciante. Bisogna evitare adesso di dare troppo credito a una singola notte di calcio particolare, bisogna evitare di credere al niente a cui si è assistito, ma non si può nemmeno sottovalutare. L'Inter ha sopportato la stagione ma non ha sopportato la vittoria. Si è dissolta nelle sue stesse consolazioni. Non sono questi i festeggiamenti di gente abituata a essere campione. Questa è la sazietà dei neofiti, di chi non sa darsi un limite. Soprattutto di chi non è assuefatto a vincere. Contro la Roma possono perdere tutti, è già successo. Ma questa non è stata la sconfitta dei più forti. È stato il naufragio di dilettanti.

Mario Sconcerti

C'E' CHI STA PEGGIO!!


Il Real Madrid tratta l'acquisto di Adriano, ma la trattativa per il brasiliano crea una netta spaccatura all'interno della Casa Blanca. Questa, in sintesi, la rivelazione del quotidiano spagnolo As, un caso che promette di diventare il tormentone nei prossimi mesi, quando il mercato entrerà nuovamente nel vivo. Secondo As, il direttore generale madridista José Angel Sanchez starebbe negoziando già da due settimane l'arrivo tra i blancos del brasiliano per la prossima stagione. Una trattativa intavolata con il presidente nerazzurro Massimo Moratti e con Gilmar Rinaldi, rappresentante del giocatore. L'intermediario, come spesso accade in questi casi, è l'italiano Ernesto Bronzetti.
Incredibile, il Real stà diventando la barzelletta d'Europa e non vince neanche.
Inoltre Baldini e Mijatovic perdono e riacquistano potere da un giorno all'altro.
Ma poi Bronzetti perchè è sempre in mezzo???
Gae

Non ci siamo

Non ci siamo Inter, non ci siamo. Ieri pomeriggio aspettavo con una certa impazienza la partita dell'inter, per capire quale fosse il suo atteggiamento di fronte alla terza partita dell'anno che DOVEVA VINCERE. Le prime due sono state nell'ordine Valencia-Inter e Inter-Roma di campionato. Vedete, nessuno mette in discussione la superiorità tecnica di quest'inter, piuttosto viene da sorridere quando si apprende con scadenza regolare che l'Inter non riesce ad assumere la caratura di squadra di primo livello, ovvero non riesce mai ad avere il cinismo e la forza d'animo necessari per far prendere una piega favorevole anche alle partite più difficili, che poi è quella qualità che distingue una grande squadra da una che grande non lo è. Il coro dei piagnistei di ieri volava più o meno su quest'onda: "abbiamo stravinto il campionato con 30 punti di vantaggio, è stato un anno fenomenale, ecc.." Ma lo vuole capire o no, Mancini, che la sfida a San Siro in cui poteva vincere lo scudetto anticipato valeva di più di Inter-Ascoli? Lo scudetto lo ha vinto lo stesso, è vero, ma una grande lo avrebbe vinto lì, in casa, non a Siena. Lo vogliono capire o no che Valencia-Inter valeva infinitamente di più di Messina-Inter? Avrebbero vinto lo scudetto, è vero, ma arrivare in fondo alla Champions sarebbe stata la miglior cura contro le malelingue che rinfacceranno loro per sempre il valore di qesto scudetto. La malattia dell'Inter è la sua miopia, il suo essere piccolina, il suo perseguire l'obiettivo più facile ed accontentarsi di esso. La caratteristica della grandi squadre è invece la voracità, la volontà e la determinazione di essere vincente in ogni situazione. Cosa ancora più fastidiosa è la continua ricerca di scuse da parte di allenatore e presidente, che non fanno che peggiorare la situazione. E' come quando i genitori difendono i figli asini a scuola, a cena sono tutti felici e contenti ma davanti ai professori, poi, risultano impreparati, sorpresi ed arroganti. Una bella tirata di orecchie invece, ogni tanto, aiuterebbe la squadra a fare quel salto che, almeno per quest'anno, non ha ancora fatto. Rimandati.

mercoledì 9 maggio 2007

Adesso nessun revisionismo...


Per la prima volta nella stagione nerazzurra giungono le prime meritate critiche ad una squadra che ha sbagliato una partita per la prima volta nella stagione come dichiara il Campione del Mondo Marco Materazzi:""Dobbiamo rendere onore alla Roma che ha giocato bene, ha vinto e ha fatto sei gol. Però noi abbiamo sbagliato una partita in un anno e la nostra stagione non è affatto da buttare. Non ci dimentichiamo di aver vinto lo scudetto e ora dovremo fare un'impresa per ribaltare il risultato".L' Inter non perdeva fuori casa in Coppa Italia dal lontano 19 dicembre 2002(Bari-Inter 2a1) e questa brutta sconfitta di certo non intacca lo strapotere nerazzurro di questo anno dove ha raccolto solo record su record e ha stracciato con convincenti prestazioni i cugini rossoneri, ora a -30 in classifica dalla squadra nerazzurra.L'allenatore di Jesi ha commentato in modo laconico:" "Probabilmente la Roma ha messo in campo più motivazioni e concentrazione di noi , quest'oggi l'approccio e le motivazioni hanno fatto la differenza. Noi abbiamo giocato male e loro hanno meritato la vittoria, in ogni caso questa sconfitta non toglie nulla a quanto fatto in Campionato . L'Inter è prima con 90 punti, ha vinto lo scudetto ed è solo questo ciò che resterà".L'allenatore nerazzurro lascia intendere ovviamente che questa sconfitta non sarà assolutamente la macchia di una stagione a dir poco STRAORDINARIA ma anzi sarà un maggior motivo di rivalsa per la partita di ritorno...Tutti gli Antinteristi sono avvisati...

Scoppa Italia.....


Carissimi,











ROMA 6 - inter 2.............................

Che dire?
L'
inter probabilmente è "sazia" dopo lo scudetto che ha vinto per due anni di seguito.... ahahahah!!!

Ora che dice il Mancio?

Suggerite non le dichiarazioni che ha reso pubbliche ma quello che effettivamente ha pensato a fine partita (anche se probabilmente sono meno divertenti.....)

PS: in caso di sconfitta chiedero pubblicamente scusa.



martedì 8 maggio 2007

Quando non vincere brucia ma vincere brucia ancora di più

Ho letto su vari quotidiani alcune dichiarazioni che suonavano più o meno così:

  • Meglio vincere il campionato che la Champions
  • Due Trofei (Scudetto e Coppa Italia) sono meglio di uno (Champions League)

Chi ha detto queste cose secondo voi?

Chiaramente uno che ha già vinto ma che ha ancora paura di non vincere: Mancini!!!!!!!

L'allenatore dell'Inter è un grande premonitore.... Sa benissimo che una eventuale Champions al Milan significherebbe passarel'ennesima estate da "mezzo vincente".

Al giorno d'oggi il vero vincitore della stagione è chi porta a casa la coppa con le orecchie.

I campionati è bello vincerli certo, ma il gusto di stare sul tetto d'Europa è qualcosa di più.

Sono sicuro che la sorte non permetterà all'interista di gioire fino in fondo, di gridare libero da ogni peso.

Forza Milan! fai un ultimo passo e fai contenti tutti gli antiinteristi d'Italia...

lunedì 7 maggio 2007

Lo strano caso del calcio francese

Quando si parla di calcio europeo, la disputa tra i migliori campionati si gioca sempre tra Italia, Spagna ed Inghilterra. Germania un gradino più in basso. Francia addirittra non considerata. Perchè? Bella domanda. La Francia è rappresentata da una nazionale che da 10 anni sta in testa alle classifiche di rendimento, alimentata da settori giovanili che sfornano giocatori fenomenali che vengono poi trasformati in campioni da altri campionati. In Francia tornano soltanto per la nazionale o per passare le vacanze estive. Questo perchè la Ligue 1 non è all'altezza, non annovera squadre di caratura internazionale e, di conseguenza, non rappresenta una buona scelta per giocatori in cerca di fama e di ingaggi milionari. La Francia, è vero, è meno calciofila di noi, il rugby vanta un gran pubblico, ma comunque resta una nazione appassionata di calcio. Allora perchè, fatta eccezione per il Marsiglia di Tapie, l'intero movimento non ha mai prodotto una squadra capace di vincere e confermarsi a livello europeo? Semplice, nessuno è disposto a sperperare fortune per na squadra di calcio. I francesi sono soliti prendere in giro Berlusconi anche per quanto "butta via" nel calcio e non hanno mai amato ed appoggiato Bernard Tapie qando fece dell'OM nua grande squadra. L'intera nazione sembra trovare immorale tale scialaquo di risorse e non è facile quindi per un presidente utilizzare un club come trampolino di lancio per la propria brama di visibilità o di ricerca di facili consensi popolari. Per dirla con gli inglesi: "Il calcio è uno sport da signori praticato da cafoni, il rugby è uno sport da cafoni praticato da signori".

JS