lunedì 30 aprile 2007

Paris et le foot

Sono appena tornato da Parigi, dove ho passato il weekend. Dato che qui si discute intorno al calcio, vi propongo qualce spunto di riflessione: nonostante l'alta società parigina sia tradizionalmente più affezionata al rugby, non ho potuto far a meno di notare che la sconfitta mondiale brucia ancora. Nessuno si azzarda ad avanzare giustificazioni tecniche, ma il caso Materazzi viene tutt'oggi maliziosamente utilizzato come diversivo e Zidane resta intoccabile. Mi chiedo come possa una nazione intera continuare a giustificare l'atteggiamento di quella sera.
Secondo interessante rilevamento: lassù sono innamorati del calcio inglese. Dal momento che il loro campionato è molto lontano dall'essere competitivo (e la nazioanle compete ogni due anni), i giovani parigini (di razza caucasica) sembrano aver eletto le squadre di Premiership come loro beniamine in campo internazionale. Ho subito numerosi sfottò per il 7-1 della Roma (maledetto Spalletti) ed altrettante gufate per la partita del prossimo mercoledì. Tutti sembravano adorare il Manchester e tributare al Milan soltanto quel rispetto dovuto alla gloriosa storia.
Ricordo ancora, quando ero più giovane, l'entusiasmo e l'ammirazione che raccoglieva il nostro calcio fuori dai confini: negli anni '90, negli Stati Uniti per esempio, Baggio era un semidio, Vieri la stella di domani, AC Milan (Ei Si Milèn) un vero simbolo. Lo so, sembrerò un po pessimista, ma vedo ovunque segni di decadenza del nostro calcio.
D'altra parte però continuo a scoprire lo straordinario valore di aggregazione di questo Sport, che, tra un Mojito Champagne ed una scorrazzata notturna sulla Senna, fa sempre parlare di sè.

JS

giovedì 26 aprile 2007

L'elzeviro del Calciofilo - II Puntata - I Viareggini e la Nazionale

Eccoci alla seconda attesissima puntata dell'appuntamento settimanale con la cultura calcistica.
Il nostro opinionista Nardini ci parla della Nazionale in una lettera aperta scritta prima del Mondiale.
Degno di nota il taglio "critico" verso l'allenatore Campione del Mondo.

Carrara 6/6/2006

Bello,Sbrocco mondiale sull'italia................................non avendo vissuto la situazione moggi in italia non so come potra' influire sul mondiale della nazionale........questa premessa e' doverosa.......quindi parto dal presupposto che il gruppo di giocatori della nazionale sia riuscito ad isolarsi dalle mille polemiche...........................Su 4 nomi scommetto a mani basse Buffon, Cannavaro, Sandro e Zambro............l'asenza degli ultimi due nella prima partita sara' pesante soprattutto quella dello juventino poiche' a sinistra ci manca un giocatore che sappia fare "tutta la fascia", zambro e' quello che va ful fondo e la mette per toni gila e pippo.....tre punte che hanno bisogno del cross e sono molto forti nell'anticipo..............Secondo me il nostro centrocampo e' buono, sono certo del cuore di gennaro e de rossi ma saranno cammoranesi e pirlo i due giocatori fondamentali.......senza un loro grande mondiale il nostro centrocampo puo' soffrire..........poiche' Mauro e' l'unico uomo di fascia (a sinistra non abbiamo nessuno) e servira' la sua profondita' e anche la sua capacita' di palleggio in mezzo al campo per aiutare la monovra...........Andrea invece e' quello che deve far girare tutti, e' il vero engine delle squadra.......................Perrotta puo' esere una buona alternativa, poiche' sa correre ed inserirsi, bisognerebbe sperare che giochi alla conte........corsa, inserimenti, determinazione e pressing...........Di France' non dico nulla..................se sta bene di testa e gambe non e' secondo a nessuno........ed e' il giocatore fondamentale per arrivare in fondo alla competizione.........l'italia ha due punte che non possono essere servite a trenta metri dalla porta......quindi la palla gli va portata e visto che a sinistra non c'e' nessuno.....france' e' l'unico che collega le punte alla squadra, ha il ruolo piu' delicato ed importante........le nostre punte non hanno le qualita' di Sheva ed Henry, sono punte che vanno servite....................cmq france' se vuole e' il migliore al mondo nel servire le punte..........Capitolo punte...........sono circa tutte uguali cioe' non vengono a prendersi il pallone sui trenta metri ma lo aspettano, sara' fondamentale quindi che sappiano tenere il pallone su e siano capaci di aprire spazi per gli inserimenti (a partita in corsa perrotta puo' sfruttare questa sua carattaristica, cosi' come cammoranesi)............Su pippo scommetto alla ceca.......toni e gila devono essere aiutati non possiamo pensare di puttargli il pallone a lasciargli giocare l'uno contro uno come fossero ronaldo.................loro sono bravi nelle sponde quindi l'italia deve essere corta e vicina alle sue punte.....cmq questi tre dentro l'area (the box) sono fra i migliori dell'intero mondiale........inoltre sono bravi di testa........quindi la squadra devi servirli per le loro caratteristiche.............cioe' se giochiamo lunghi e pretendiamo di servire toni o il gila con lanci di trenta metri non abbiamo capito nulla................come dice dan peterson la palla gli va portata (il playmaker deve portare la palla al lungo sotto canestro poiche' il lungo non sa palleggiare)...........Capitolo Del piero..........secondo me deve essere un giocatore di esperienza, puo' partire titolare o riserva ma deve garantire equilibrio, gioco e deve aiutare il centrocampo a salire (essere corti.....se non saremmo corti il mondiale per noi dura poche partite).................inoltre e' buono per punizionie rigori..........Oddo e grosso devono essere usati se vediamo che non abbiamo gioco sulle fascie (fondamentale per le caratteristiche di gila toni e pippo) e soprattutt perche' la lacuna a sinistra puo' portarci ad accentrare il nostro gioco e incasinare gli attacanti.................Non so come andremo ma senza il miglior france' e senza un attaccante prolifico sara' dura.........per arrivare infondo al mondiale devi avere difesa quadrata........un leader in mezzo al campo molto ispirato e un bomber prolifico che si gioca la cassifica marcatori................questo lo dice la storia, ripensa all'82' gentile scirea bergomi (senza difesa), conti e il barone causio a fare gioco e rossi capocannoniere del mondiale..............a poi c'erano gli inserimenti di tardelli..........speriamo che mauro perrotta e de rossi sappiamo fare altrettanto...................hanno le caratteristiche per sapersi inserire. Questo vale per tutte le squadre...................TIFERO' ITALIA, KAKA E..........................................VAN BASTEN......................sono certo che marco dimostrera' che sara' il miglior tecnico dei prossimi 10 anni...........ci scometto quello che vuoi..........e ricordati che io l'ho detto ora e non quando l'olanda ragiungera' le semifinali (poi esce.......lo so gia')...................a mi stavo dimenticando il piu' forte in assoluto LEO MESSI........sara' un altro mio palino da guardare...............Capitolo materazzi................marco va bene e gli chiedo solo una cosa............mi spacchi nedved..........tanto materazzi odia nedved quanto me e quindi lo spacchi definitivamente, da farlo uscire in lacrime ma lacrime di vero dolore insoportabile come la rottura del crociato o della tibia.......cosi per una volta vedro' nedved rotolarsi per terra per qualcosa di serio............Bona e divertiamoci durante il mondiale, ho la web saro' collegato con voi............lunedi' piglio il day off........e le altre sono fuori dall'orario lavorativo...................quindi sono gia' teso...........speriamo che dio ce la mandi buona e sena mutande................Ultima premessa, il viareggino di merda non e' il mio mister.....non lo sara' mai........non e' italiano..........non incarna i principi italiani.......e' arrogante e borioso come tutti i viareggini..........non lo chiamo neanche per nome......per me e' la merda di viareggio.....e spero non faccia cazzate poiche' due le ha gia' fatte in partenza non convocando lucarelli e panucci..........il solito viareggino di merda...........un giorno ti raccontero' come sono i viareggini............uomini di merda.......ora bona davvero devo lavorare..................un analisi cosi' sull'italia non la trovi in nessun quotidiano.

Marco

Quel giocatore che si è fermato a Milano

8kg di massa muscolare. Tanto ha perso Shevchenko da quando è al Chelsea.
Era un’attaccante forte, forse il più forte del mondo. Di sicuro il più completo ed efficace. Era arrivato giovane in Italia, cresciuto nella nostra cultura, formatosi come uomo dopo che un generale lo aveva allenato nel suo Paese. Qui aveva conosciuto la moglie e avuto un figlio. Era uno che bastava metterlo in campo, là davanti, a volte con la fascia da capitano, poi al resto ci pensava lui. Giocava a tutto campo, dribblava, segnava, faceva segnare, aiutava la squadra. Dicono che desse tutto anche in allenamento, che fosse diventato uno della vecchia guardia, amico dei grandi non per raccomandazioni ma per bravura. Era uno educato, timido, sfuggente. Mai una parola fuori posto, mai uno sgarbo, corretto fuori e dentro il campo di gioco. Piaceva un po’ a tutti, milanisti e non, semplicemente perché era uno di campo, poche chiacchiere, tanti fatti.
Vinse tanto, giocando da leader. Poi qualcosa si ruppe, sbagliò un rigore, perse una Coppa Campioni. E forse già allora avrebbe voluto andarsene, ma aspettò un’altra stagione.
Se ne è andato in estate, come era nei suoi pieni diritti di uomo e calciatore professionista, in un posto dove lo pagavano di più, molto di più, e dove, sembra, la sua famiglia fosse più felice. Tutto fila liscio.
Nei giorni in cui se ne andava, silenzioso, quasi nascosto in un aereo, i milanisti non ci credevano molto, forse perché ancora frastornati da quella Coppa del mondo così bella da vincere, che ha addolcito l’estate di tutti. Poi è cominciato il campionato, e, d’improvviso, hanno capito chi avevano perso. Non motorino Brocchi, il buon vecchio Cafù o Superpippo. Avevano perso Sheva, il top. Ma quasi non l’hanno neanche maledetto, tanto gli volevano bene.
Lui, a Londra ha cominciato a giocare subito. Male. Problemi di ambientamento pare. Tali problemi durano tuttora. Incomprensioni con l’allenatore, dicevano. Problemi che perdurano. Difficoltà con la lingua e la cultura inglese. Difficoltà che lo perseguitano anche adesso.
Gioca, non sempre, ma sempre male. L’ultima partita di Champions è l’emblema della sua stagione. Senza una posizione in campo, vagabondo senza casa, incapace di saltare l’uomo, involuto. Mai un tiro pericoloso, mai un’azione vecchio stampo. Sempre impaurito, timido, mai faccia alla porta. Qualche passaggino, qualche ripiegamento, una sostituzione finale. Doverosa.
Quando se ne andava, colpito nel profondo del cuore, confidavo a un amico non milanista:”Secondo me Sheva non sarà mai come prima, per me sta facendo il più grande errore della sua vita. Secondo me i suoi migliori anni della sua carriera se ne sono andati”. 8 mesi dopo sembra che avessi ragione. Magari poi vincerà, giocando anche bene, ma fino adesso avevo ragione io.
Forse alla fine vincerà lui la Champions, ma non la sentirà sua. Uomo troppo intelligente per farlo. Né tornerà indietro, perché sa che non sarebbe più il benvenuto. Non perché traditore, ma perché come lui può fare le sue scelte, noi, tifosi, quelli che seguono Milan-Cagliari come fosse un quarto di Champions, e guai a chi parla, fidanzate comprese, ebbene, noi siamo altrettanto liberi di mandarlo vaffanculo per la sua scelta.
E forse in finale troverà il Diavolo, e chissà come si sentirebbe se il Diavolo, bastardo, lo infilzasse.
Per ricordare a tutti che Sheva si è fermato a Milano, Shevchenko se lo tengano pure a Londra.

Pietro

Un anno con il Fantacalcio

Diciamo la verità, sotto sotto siamo un popolo di allenatori.
Ce la mettiamo tutta per trovare un modo per sfogare questa nostra voglia di impartire ordini dalla panchina, schierare titolari e riserve e vedere undici giocatori, che sentiamo un po' nostri, correre su di un prato verde.
Ci abbiamo ragionato per anni su quale potesse essere il modo migliore per reprime o esprimere la nostra voglia di calcio.
Alla fine Pro Evolution e fantacalcio sembrano le soluzioni migliori.
Ma se consideriamo che con la prima, spenta la playstation, finisce tutto, la seconda scandisce un'intero anno, 365 giorni di pura devozione!!!
Tutto ha inizio in una torrida estate, si spulcia la gazza al sole attendendo i grandi colpi del mercato estivo...che non arrivano mai... In questo momento si iniziano a formulare ipotesi fantascientifiche sui giocatori da acquistare, si dovrà essere in grado di presentarsi all'asta di fine agosto con le idee chiare sui titolari di ogni squadra ed una lista interminabile di obiettivi, sostituti degli obiettivi principali, sostituiti dei sostituiti e così via, almeno 50 scelte per ruolo. Praticamente il “lavoro” del fantallenatore inizia un mese dopo la chiusura del campionato.
Il momento tanto atteso dell'asta è arrivato, i partecipanti sono stati convocati con il seguente sms:
“casa mia ore 10 con cornetti, pietanza a scelta da concordare tra : parmigiana di melanzane, pizza rustica, polpettone ripieno di frittata, frittatone di cipolle, pasta al forno. Una bottiglia d'acqua a testa. 80 euri per pagamento premi anno precedente. A dopo. P.S. Per Dario: niente droghe”
Temperatura all'ombra 41° centigradi, umidità 98 per cento, ventilatore rotto, aria condizionata neanche a parlarne.
In questo clima mite e temperato ha inizio l'asta, si parte dai portieri e fino ai centrocampisti, tutto fila liscio.
È il nome di Kakà che scuote gli animi. Pausa per lo “spuntino”.
Si riparte due ore dopo con un leggero intorpidimento, ma gli attaccanti sono fondamentali per la stagione e tutti sembrano spiritati ed agguerriti.
Tutto finisce e si torna a casa dopo 6 ore di concitata asta.
È qui che tutto comincia, hai la squadra, 25 giocatori da amare e coccolare per una stagione intera.
Il campionato prende il via ed il fantacalcista inizia a vivere una settimana tipo che lo accompagnerà per il resto dell'anno:
LUNEDI: acquisto della Gazzetta alle ore 8.00 (se si può anche prima) e conteggio rapido dei voti della gazza con relativi invii di ogni genere di sventura ai giornalisti della rosa. Aggiunta bonus/malus spesso con invenzione assist inesistenti ("sono sicuro che glielo danno anche se era di spalle e l'ha toccata con un capello, sono sicuro che voleva darla a quello che ha segnato").
MARTEDI: acquisto Gazzetta ore 8.00 riconteggio voti ufficiali. Se è vittoria, telefonata al malcapitato avversario con relativi sfottò. In caso di sconfitta, staccare immediatamente il cellulare per evitare ulteriori problemi.
MERCOLEDI: è forse l'unica giornata di pausa della settimana, anche se si dedicano 2 minuti alla lettura delle squalifiche del giudice sportivo (“e ti pareva, con il mio prova tv e 5 giornate fuori, il tuo che ha fatto un'entrata da arresto, neanche una giornata”)
GIOVEDI: si iniziano a visitare i siti web delle squadre per valutare condizione atletica dei giocatori ed idee tattiche degli allenatori ("sicuro non lo mette in campo neanche questa settimana, stò allenatore ha il suo pupillo che è scandaloso in confronto")
VENERDI: acquisto gazza con consigli per fantatecnici...mai seguiti
SABATO: si compila la formazione, si valutano le ultime novità e si invia tutto al presidente di lega.
Si inizia con l'anticipo delle 18.00 anche se è Ascoli-Catania va visto.
DOMENICA: diretta gol, tutte le partite, l'ansia è al massimo (la legge del fantacalcio dice: "il difensore del tuo avversario segnerà contro di te anche se non ha mai fatto gol dal momento della sua nascita, però non disperare").
Nella mente del fantallenatore passa ogni tipo di incastro malato per far vincere la propria squadra, la squadra del cuore e portare sfiga all'avversario ("ora dovrebbe fare 3 gol barzagli, un assist Frey, segnare tre gol Paolmbo e sbagliare un rigore Oddo, così io vinco, la Samp vince e siamo tutti felici" il tutto a 5 minuti dalla fine...).
È un lavoro, ma come faremmo senza questo gioco che dà una ragione di vita alla domenica pomeriggio, ci fa cazzeggiare al lavoro, viene capito dalle fidanzate (non sempre ma è più facile del fuorigioco) e soprattutto ci permette di scrivere una tesi???


Gae

martedì 24 aprile 2007

Cornuto sarai te, io sono Diavolo!


Eccoci all'ennesima grande sfida che un club italiano ha deciso di regalarci. Anche se siamo abituati alle grande partite, un Manchester -Milan ha sempre il suo fascino. Gli inglesi sono stati raramente fenomenali come lo è stato il Milan, fatta eccezione per gli incredibili 11 di Bobby Charlton e George Best, ma hanno sempre avuto squadre di eccezionale temperamento, unendo la fisicità alla tattica, Sir Alex Ferguson ha sempre costruito squadre degne di tal nome. Data la mia giovane età ricordo bene il Manchester dei Calypso Boys (Cole e Yorke) che strapazzò la Juve, e quello dei Ferguson Boys (Beckham, Scholes, Butt, i Neville), già campione d'Europa contro il Bayern di Lothar Matthaeus. Squadre toste, determinate, giovani, fisiche, insomma, davvero pericolose. La caratteristica che preferisco del Man Utd è sua capacità di fare programmi tecnici a lunga scadezza, la sua capacità di trovare e valorizzare giovani calciatori, meglio se nati nel Regno Unito. Già, perchè la "squad" del Manchester generalmente è composta da giovani, inglesi e non, comunque massima espressione dei rispettivi movimenti nazionali, affiancati da un'ossatura di grandi giocatori d'esperienza, che però sono stati a loro tempo le giovani promesse di cui prima. Questa miscela di spirito, tecnica e gioventù ha tenuto il Manchester sempre ai vertici delle competizioni, malgrado qualche impasse dovuta a ricambi generazionali più difficili del previsto. Tra questi campioncini poi, ogni tanto, nasce il fuoriclasse, Cantona, Beckham, adesso Cristiano Ronaldo che, assieme a Wayne Rooney costituiscono la coppia d'attacco più devastante del calcio moderno. Velocità, tecnica, potenza e quel pizzico d'imprevedibilità e d'incoscenza che solo la gioventù sa dare.
Insomma oggi sono davvero uno squadrone attrezzato al meglio, ma non dimentichiamo che fino a qualche mese fa la squadra affrontò non poche difficoltà nei gironi eliminatori. Nessuno la annoverò tra le favorite fino al roboante 7-1 ai danni della Roma, partita che comunque vive di una storia a sè.
Questa sera all'Old Trafford andrà in scena uno spettacolo sontuoso, uno di quelli per cui è nata la Coppa dei Campioni. si troveranno di fronte freschezza e gioventù contro esperienza e storia.
Sarà bello vedere chi saranno i veri Diavoli stasera; quelli Rossi o quelli Rossoneri.
JS

lunedì 23 aprile 2007

Perde il pelo ma non il vizio..


Qualche anno fà, quando il Lione era diventata la sorpresa europea coi vari Essien Diarra Maluoda Fred e co., venne chiesto all'allora modello di dirigente da imitare Luciano Moggi perchè non provasse a prendere uno dei gioielli di quel Lione che tanto stupì, e lui rispose:" non mi sembra il caso, il Lione non è in difficoltà economiche...". Da sempre la linea guida della Juve è stato quello di cercare il più possibile di prendere per il collo squadre in difficoltà (vedi Balzaretti dal Toro) oppure aspettare le scadenze dei contratti per sciacallare in giro per il mondo (vedi Kovac e cocaina-Mutu) con tanto di figure di merda come quella del tormentone-Sagnol. Ora però dicono che la Juve è cambiata, o meglio, che la Juve del dopo-Moggi è tornata ad essere la vecchia Signora di un tempo, corretta ed elegante... A questo punto sarebbe lecito aspettarsi acquisti di basso costo su giovani sudamericani oppure di medio livello per cercare di riportare la juve in europa e poi tornare a giocarsi lo scudetto col tempo...
invece NO, la Juve è e rimarrà sempre quella di Moggi, quella che prende Hasan Salihamidzic e Grygera a parametro zero e non contenta spinge per rubare anche Saviola e Pizzarro (Bayern Munchen)... ho creduto ingenuamente che la juve potesse cambiare ma la Zebra bianconera non lo farà mai, potrà perdere ogni tanto un pò di pelo, ma statene certi, non il vizio....

Vincere e non festeggiare


Ieri pomeriggio si è fermato un incubo che durava dal 1989, l'Inter ha vinto uno scudetto sul campo, e lo ha fatto con largo anticipo, strapazzando chiunque, durante una cavalcata che è durata tutta la stagione. Dopo un andamento un po rallentato nelle prime giornate, in cui ha dovuto fare i conti con due squadre davvero in forma come Roma e Palermo, l'Inter ha fatto perdere le tracce di sè, giocando addirittura un campionato parallelo in cui la questione non era più vincere, ma registrare nuovi primati ad ogni giornata. Il valore tecnico dell'impresa non è in discussione, ed io, si badi, non intendo fare inutile polemica, però di scheletri nell'armadio l'inter ne ha. Eccome.
Chi abita a milano e ne conosce entrambe le sponde di tifo, sicramente ricorderà quello che accadde dopo la vittoria dell'ultimo scudetto del milan, ormai tre anni fa: città in delirio, piazza Duomo invasa, le strade addirittura impercorribili per le orde di tifosi che non solo festeggiavano uno scudetto, ma festeggiavano una squadra (detta "i meravigliosi") che aveva stravinto un campionato dimostrando efficacia, classe collettiva, e bellezza di gioco raramente viste fino ad allora. L'unico cruccio fu quello di perdere una semifinale di Champions League che sembrava ormai essere consegnata alla storia: quello fu un peccato di confidenza, di narcisismo.
Quello che mi chiedo adesso è: perchè ieri pomeriggio milano sembrava in festa per uno scudetto vinto dalla Sampdoria in trasferta a San Siro? Soltanto qualche clacson intermittente, qualche scalmanato in motorino che brandiva bandiere usurate, Piazza Duomo semi deserta, festeggiamenti nello spogliatoio paragonabili alla vittoria di una Coppa Italia, Mancini sorridente, nulla di più. Perchè il popolo interista non ha festeggiatocome ci si attendeva?
Le ragioni sono da ricercarsi in più motivazioni. In primo luogo tutti sapevano, da mesi, che quello scudetto sarebbe ginto in via Durini, e questa consapevolezza ha raffreddato non poco gli animi. Ma è tutto qui? No, non è tutto qui.

Per quanto il popolo nerazzurro abbia ostentato boria durante tutta la stagione, da popolo sensibile quale sono (perchè essere interista non è facile), sanno benissimo che questo non è lo scudetto che aspettavano da 20 anni. Hanno giocato da soli, i loro concorrenti non c'erano, o sono partiti fortemente penalizzati, non solo nei punti, ma anche nell'animo e negli organici, mutilati dall'obbligo di fare un mercato estivo in pochi giorni, nei quali, per giunta, i pezzi più pregiati si erano già accasati. Cosa sarebbe stato di un campionato in cui il milan, dopo aver fatto cassa con Shevchenko, si sarebbe, con ogni probabilità, aggiudicato Zambrotta ed Eto'o, e la juventus non solo si sarebbe tenuta stretta Ibrahimovic e Vieira, ma si sarebbe ulteriormente rinforzata? Quello sarebbes stato (tecnicamente) lo scenario di questo campionato. Ovvero l'inter non avrebbe vinto lo scudetto, che sarebbe andato ancora a Milan o Juventus, perchè la Roma (seconda quest'anno) ha dimostrato di stare qualche decina di punti alle spalle.
D'altra parte è vero che la Juventus (e il milan in misura minore) hanno reso non regolari i precedenti campionati, hanno imbrogliato, ed è stato giusto che pagassero caro, ma questa non è una problematica tecnica. L'inter ha vinto perchè la loro squadra era nettamente più forte delle altre; non attraverso un programma tecnico pluriennale di progressivo rinforzo, bensì con un "colpo di stato" che ha tratto giovamento dal "sangue" altrui. Gli interisti questo lo sanno, ecco quindi il perchè dei festeggiamenti in tono minore. Dietro la facciata di tracotanza forzata, il tifoso interista, ultimo gentleman del calcio, sa che questo scudetto non è da festeggiarsi. Fatto ancor più grave per la tifoseria è la perdita d'immagine del loro presidente gentiluomo, reo, assieme alla cricca di conniventi telematici, del più infido dei tradimenti, quello compiuto attraverso il malizioso voyeurismo delle intercettazioni, la spiata. Si, la spiata bella e buona ha portato questo scudetto in casa Moratti, il cui atteggiamento resta comunque comprensibile, perchè sfido chiunque ad investire fior di quattrini per 15 anni e perdere ripetutamente col raggiro. Una situazione del genere avrebbe logorato i nervi di chiunque, è vero e lo comprendo, ma resta una macchia indelebile sull'immagine di perdente gentiluomo del presidente Moratti, che incarnava alla perfezione lo spirito tremendamente snob, elegante e romantico del popolo interista. Già, perchè questa abitudine a perdere faceva dell'inter una squadra unica al mondo, nella sua goffaggine creativa, nella sua stoica ricerca di un'Itaca che sembrava non apparire mai all'orizzonte. Questo, in fondo, piaceva agli interisti, comunque piaceva loro di più rispetto a vincere uno scudetto fasullo come questo. Moratti, Tronchetti and Co. hanno macchiato lo smoking di cui tanti interisti (finti) insoddisfatti andavano fierissimi, perchè c'è qualcosa di radicalmente chic nel non vincere mai. Vincere sempre è meccanico, prevedibile, comunista. Il Chino Recoba, la pareggite, il 5 maggio, Ronaldo il traditore, Bum Bum Zamorano e le grandi rimonte, quelle si che sono espressione lirica, quelle si che fanno di un tifoso interista l'epigono di un eroe romantico.
Ieri sera ho telefonato ad un caro amico interista DOC, per complimentarmi con lui: "Allora, come sono i festeggiamenti?" -"Mah, io sono in casa, boh, non ho visto niente...perchè vedi, a noi piace fare polemica ma poi vinciamo e...non ce ne frega niente" .
Non sapete quanto ho invidiato quella frase, che eleganza, che distacco , che superiorità. Gli interisti che vedete urlare per le strade, ricordate, non sono quelli veri, perchè quelli veri sono in casa, malinconici, che pensano a come recuperare la loro nobiltà perduta.

JS

venerdì 20 aprile 2007

Bravo Moggione!!!

ROMA - Sempre 'La Stampa' di Torino pubblica oggi un'intercettazione di Moggi versione 'rompiscatole' e il procuratore Raiola, dove l'ex dirigente della Juve cerca di creare problemi nello spogliatoio della Roma. La telefonata risale alla stagione 2004 e i due parlano di un blitz di luglio del giocatore giallorosso Mancini a Torino.

Raiola (agente di Mido e Ibrahimovic): "Allora, stai a sentire, Mancini è stato due giorni con Emerson a Torino, il 31 luglio, mi sembra...Gli abbiamo fatto vedere Torino, gli abbiamo parlato...Anche Emerson ci ha parlato...Ma lui non se la sentiva di venire a Torino, ha paura, non si sente pronto a tutte questo cose qui...Quindi non è roba nostra. Non è un uomo!".
Moggi: "Glielo ha detto a Emerson?".
Raiola: "Luciano, senti, ma meglio così. Ce ne abbiamo uno meglio su quella fascia lì, non ti preoccupare. Mò adesso comincio a far fare un casino a Mido, non ti preoccupare, te la distruggo io la Roma".
Moggi: "Va bono".

giovedì 19 aprile 2007

I GUASTAFESTE


Non ce le devono venire a raccontare a noi queste cose.
L'abbiamo viste e subite fin da quando andavamo in giro con le Clarks e i piumini.
E' una regola non scritta ma efficace e puntuale come la legge di Murphy.
Se prepari la festa, la festa te la fanno! Non si sfugge.
Era tutto acchittato, la presentazione radiotelevisiva dell'avvenimento, tutti gli interisti d.o.c. in tribuna che non potevano disertare l'appuntamento con la storia, e che la televisione riprendeva sorridenti e pronti a fare strage di questa squadretta che il Manchester aveva ridicolizzato.
Moratti in prima fila, Tronchetti Provera dappresso, Aldo Giovanni e Giacomo, Bertolino, Gino e Michele e formiche e bacarozzi annessi, avevano riesumato per l'occasione anche la buonanima di Ruben Sosa; Mentana dalla radio non parlava d'altro.
Senonchè comincia la partita e la Roma non fa altro che giocare quel calcio che per 7/8 della stagione hanno (e abbiamo) ammirato tutti, comprensivo delle numerose occasioni sprecate prima di segnare, come sempre accade.
Non c'è niente da fare quando è così, nulla può Trefoloni che regala il rigore del momentaneo pareggio all'Inter per un imbarazzante tuffo in solitario di Adriano in area; nulla possono le gesta degli uomini contro il volere degli Dei.
Cosicchè questa bella vittoria ci restituisce un minimo di sorriso dopo i difficili momenti del dopo Manchester.
Lo vinceranno questo scudetto, è ovvio, ma annate a fa festa cor Messina....
La Roma è viva, la Roma è una squadra giovane, con limiti dettati dalla mancanza di esperienza e dalla panchina corta ma ogni volta che la dai per spacciata come una fenice risorge dalle ceneri.
Il Lione doveva fare strami di noi, l'Inter sbatterci lo scudetto in faccia, la Lazio riprenderci senza problemi..... solo il Manchester è stato zitto, t'ha aspettato e t'ha giustiziato.
La parola è d'argento, il silenzio è d'oro recita il detto popolare, ma siccome noi semo fatti a 'na certa (usando il dialetto romanesco edizione II millennio mutuato dai figli) e siccome Rugantino era de' noantri, a fa' i guastafeste ce piace, a chiacchierà pure per cui invitiamo tutti i tifosi dell'Inter a preparare una bella festa per il double, scudetto e coppa Italia, noi fra un mesetto torniamo tomi tomi cacchi cacchi.

Sempre forza Roma

I soliti perdenti












Come al solito nei momenti più difficili l'interista cade.

E' sempre successo negli ultimi 18 anni.


Quando c'è qualcosa di importante da giocarsi o lo stress è molto alto, questi stronzi spioni puntualmente falliscono.


Tutti sono bravi a giocare tranquilli senza i rivali di sempre messi fuori gioco da penlizzazioni insulse basate su intercettazioni illegali e spiate degne del peggior infame.


Si godano questa estate da "vincenti" perchè dalla prossima estate torneranno i "sogni sotto
j j
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La cosa piu' bella è che non potranno mai affermare siamo stati i più forti, perchè gareggiare senza rivali equivale a non gareggiare.

100 MILIONI



Stiamo parlando di Ronaldinho e della cifra che il presidente Berlusconi ha dichiarato di aver messo sotto il materasso per riuscire a strapparlo al Barça... Premettendo che sono un grandissimo fan di Dinho e che a Milano si ambienterebbe sicuramente benissimo visto la colonia brasiliana del Milan e un modulo a una punta che gli permetterebbe insieme a Kàkà di fare quello che vuole. Ma è l'acqusto giusto per il Milan? Vale la pena spendere cosi tanto per il Dentone? Non sarebbe forse piu furbo,vista l'età media della rosa, usare quella centata per provare a prendere uno come Gerrard (si parlava di 40 milioni circa) che potrebbe ricoprire senza alcun problema tutti i ruoli del rombo dal regita al trequartista e usare il resto (ben 60 milioni circa) per puntare su un centrale, un terzino sinistro di altisimo livello e una giovane e promettente punta?
E' vero, vedere Ronaldinho con la maglia del Milan a fianco di Ronaldo e Kàkà sarebbe molto affascinante ma quei tre assieme, a Germania 2006, hanno dimostrato che da soli le partite non riescono a vincerle senza una squadra solida e equilibrata alle spalle....E il Milan la fine del Real spero non la voglia proprio fare...

Nardoz

mercoledì 18 aprile 2007

RIMANDATO!




L'Inter non solo perde, ma perde 3-1, dimostrando per l'ennesima volta totale mancanza di presenza di spirito. La festa è rimandata.

Disfatta Italia: abbiamo perso EURO 2012


Come d'abitudine l'Italia ha perso fuori dal campo, e questa volta non per colpa della violenza o dell'atteggiamento di qualche squilibrato. Oggi, a Cardiff, abbiamo dimostrato tutta la nostra piccolezza, la nostrà provincialità nell'affrontare problematiche internazionali.

Leggiamola così: il team italiano responsabile composto da Melandri, Matarrese, Abete, Pancalli (accompagnati dal ridicolo amuleto Lippi) costituiva la nostra "squadra", esattamente come gli azzurri ci hanno rappresentato in Germania. Ed hanno perso. Questa è la verità. Non ci sono scuse ("...la scelta è stata quella di favorire movimenti calcistici in sviluppo.." ecc..) hanno perso ed hanno tentato di far passare la candidatura come un Plus non fondamentale, ovvero, se la prendimo siamo bravi, se la perdiamo pazienza, non era fondamentale. Sbagliato! Era loro preciso dovere portare in italia quell'Europeo, era parte del loro lavoro. E' come se un dipendente sbagliasse clamorosamente uno dei suoi mandati e ne uscisse indenne. Nel mondo reale non funziona così. Sembra che il calcio possa sfuggire, forse per la sua matrice ludica, alle ordinarie logiche della buona amministrazione. Intendiamoci, meglio vincere il mondiale e perdere le candidature che viceversa, ma una movimento calcistico con le spalle larghe aiuterebbe la nazionale italiana nei momenti più difficili. La nostra nazionale vive di momenti tecnici, che sono ciclici ed imprevedibili perchè il talento non si programma, E nostro preciso compito, quindi, creare quei presupposti politici che rendano eventuali vuoti di talento meno drammatici, esattamente come fa la Germania.

L'impressione è che questi funzionari non siano all'altezza, ma purtroppo credo non sia soltanto colpa loro.

EURO 2012: L'ennesima bella figura di Matarrese

CARDIFF (Galles) - Della serie meglio starsi zitti. Il presidente della Lega Calcio, Antonio Matarrese stamattina era ottimista circa l’assegnazione all’Italia dell’Europeo del 2012: Ecco cosa aveva dichiarato tre ore fa: «Sono presuntuosamente fiducioso – aveva chiarito il presidente della Lega - perché siamo un grande Paese, calcisticamente e non. Vorrei però capire, quale è la nuova filosofia della Uefa: perché si mette a confronto una grande federazione con altre più piccole. C’é un Paese di tradizioni e titoli, contro avversari che rappresentano nazioni dall’impatto limitato, anche se ricche di passione. A volte le piccole squadre battono le grandi, quando sono distratte. Ma deve prevalere l’esperienza, quindi non ci saranno problemi, figuriamoci». E Calciopoli? No problem: «Chi è senza peccato scagli la prima pietra, casi del genere li hanno avuti anche altri Paesi. E poi non credo che da qui al 2012 avremo altri scandali come questo».

COMPLIMENTI

Cosa succedera?


Se oggi l'Inter battesse la Roma festeggerebbe lo scudetto. Se pareggiasse gli basterebbero altri due punti in sei partite, se invece perdesse di punti dovrebbe raggranellarne sei, in sei partite.

Nell'ultima delle tre ipotesi, che non le auguro (...) e reputo impossibile, la situazione potrebbe però assumere toni grotteschi. I fantasmi dell'Inter raramente si nascondono, nelle occasioni importanti sono sempre lì, in tribuna, a gufare e dare pacche sulle spalle.


JS

martedì 17 aprile 2007

Virginia Tech in due parole

Non compiango le sciagure di nazioni che non tutelano i loro stessi cittadini.

Moggi in Vaticano


CITTA’ DEL VATICANO - Anche al Vaticano si respira aria calcio. E ad appassionarsene è anche il massimo esponente della Santa Sede… Il Cardinale, Tarcisio Bertone, rivela, infatti, un curioso retroscena a riguardo di Papa Benedetto XVI, nella giornata dell’ottantesimo compleanno del Santo Padre: “Primi di iniziare la giornata ci raccontiamo delle barzellette e poi discutiamo anche di calcio – dice - Il Papa quando sente che c’è stata una grande o una bella partita mi chiede come è andata la Juventus…, cosa ha fatto la Juventus… Adesso, magari, dovremo parlare anche di come è andata sfida del Milan col Bayern che era la squadra del cardinale Ratzinger, già arcivescovo di Monaco di Baviera. Ma forse, vista la sconfitta, non ne ha voglia…”.

lunedì 16 aprile 2007

LECITO DOMANDARE, OBBLIGATORIO RISPONDERE


Si riparte vincendo con la Sampdoria, tutti al traino del Capitano come oramai siamo abituati a fare.A rimorchio di quel grandissimo giocatore che, purtroppo per lui, non è mai determinante, che sparisce nelle occasioni importanti, che non ha sdrumato garretti e frantumato denti a Manchester, che un giorno è il prototipo del coatto e il giorno l'impersonificazione di una viola mammola. (Gnente Francè, gente de passaggio).Si riparte dalla Sampdoria in uno stadio mezzo vuoto, ridotto in queste condizioni certo dalle spese di Coppa, ma anche da tutti quelli che si affollano accanto alla Roma solo quando c'è il vago sentore di andare a Testaccio e no a magnà la pajata.Meno Romanisti degli altri? La questione per noi neanche si pone. Meno romanisti no, ma più cacacazzi e lamentosi certo si.Sono quelli del "non si vince mai nulla", del "non si alza mai una Coppa", de “La Roma è una continua delusione”. Noi li chiamiamo "i vergognosi".Sono quelli che avrebbero voluto essere della Juventus, o del Milan, ma che, essendo nati a Roma, nun ja retto la pompa e se so vergognati.Loro se vergognano e anoi ce rompono li cojoni.Lecito domandare "Perché a voi de CdR le sette pizze de Manchester ce so piaciute?"Neanche per idea. Ma non ci sono piaciute le sette pizze inglesi come non ci sono piaciuti gli atteggiamenti di microfonari e pennivendoli che prima ammiccano vogliosi dietro a questo o a quel calciatore per poi dargli del pupazzo il giorno dopo, sull'onda dell'indignazione popolare e del mito del trasfertista DOCG. Sono quelli che dicono che tutti quelli che non contestano, non protestano, non sono della Roma e che magari si compiacciono de un paio de sacchi de carote tirate al di la del cancello.Se è vero, come sarà vero, che quelli che hanno perso in campo in Inghilterra da loro so stati definiti pupazzi, qualora ci fosse la possibilità mischiare gli uni con gli altri, sarebbe veramente difficile distinguere la differenza.Quindi tutto ok e tutto cancellato?Non esattamente. Le risatine nervose di Spalletti, la farsa della conferenza stampa urbi et orbi, tutti assieme appassionatamente, il rigettare al mittente il sano dolore espresso dalla tifoseria, quel sentirsi ingiustamente accusati, ci ha infastidito non poco.A partire da Pradè, per arrivare all'ultimo Panucci.Il motivo è semplice. Lo abbiamo già scritto sul “Muro” di CoedeRoma e andiamo qui a replicarlo per chi se lo fosse perso.Tra qualche anno, forse anche prima di quanto si possa immaginare, non ci ricorderemo forse neanche le facce di molti dei giocatori che oggi stanno con la Roma.Rimarrà nella storia il Capitano, il più grande giocatore nella nostra storia, con i fatti e con i numeri, e forse DDR, al quale aguriamo di diventare un giorno un punto fermo di questa squadra, ereditando magari da Checco la sua fascia.Gli altri cadranno nell’oblio. Quelli più preparati tra di noi ricorderanno di aver visto un portiere che una ne faceva e cento ne pensava e un centrale che era venuto pe fa er terzino e che se rompeva solo a strillaje forte.I veri immortali in una società di calcio, non sono neanche i Presidenti, o gli allenatori. Non rimarranno nella memoria neanche i giornalisti che oggi dicono tutto e domani il suo contrario, obbligati a correre dietro la notizia e alla foja della gente.I veri immortali saremo noi. I tifosi.E quando dico i tifosi non penso ai Pepponi, ai Marioni, ar Palla, a Geppo, a Dante e compagnia.Penso ar sor Luigi, che da sessantenni timbra er cartellino, prima in curva e poi nei distinti. Che ha accompagnato allo stadio il figlio, il nipote, e adesso sarebbe in procinto di portarci il nipote del figlio.Figura retorica? Neanche per sogno. E’ gente vera, monumenti viventi al tifoso ignoto. Finchè esisterà la ROMA er Sor Luigi esisterà, e viceversa.Quindi tu giocatore de passaggio, la storia di quest’uomo l'hai sporcata e ipotecata grazie a tutte le cazzate che, volente o nolente, t’hanno fatto tornà a casuccia co sette pippi in saccoccia.Ci sarebbe voluto poco, anzi pochissimo (e Mexes in parte lo ha fatto, mostrandosi più uomo de tanti altri sparafucile suoi compagni) a dire :"Scusate, io ce l'ho messa tutta ma nun c'ho capito un cazzo. Me rendo conto del danno che ho fatto alla storia del club, alle aspettative dei tifosi etc. Mi dispiace, mi scuso e da domani mi rimetto sotto come ho sempre fatto."Ce voleva tanto? Nun ci pare.Ci sarebbe voluta solo un pizzico di intelligenza, e la cosa che affligge è che è proprio l’intelligenza che a volte in questa squadra latita.A volte, quando stai fuori dal pallone, mejo esse oneste seghe che cojoni de talento.Comunque da oggi si è voltata pagina e si è ripartiti. Anche un po’ più leggeri.Nel frattempo il laziale che in settimana aveva riempito l’etere e gli uffici, dopo una vita passata a fa l’ombra addosso ar muro, momenti riesce a scaja co l’ultima in classifica, sollecitandoci di nuovo alle grandi domande filosofihce.Che vita sarebbe senza er burino?



Ad maiora

Il punto del lunedì

Soltanto oggi mi sono reso conto della gravità della situazione del campionato di serie A. Un anno fa, con l'esplosione di Calciopoli, l'europa calcistica attendeva in fondo al fiume il cadavere della Nazionale Azzurra, prediceva ripercussioni psicologiche che avrebbero tolto serenità alla nostra Italia, che invece, come da tradizione, ha vinto contro ogni pronostico, come nell'82. Ci eravamo così illsi di poter lavare in casa i panni sporchi, di poter uscire dalla fogna del calcio-scandalo con un sool balzo, sll'entusiasmo della quarta stella mondiale. Ragion per cui ancora adesso fatichiamo a renderci conto della realtà delle cose: il movimento calcistico italiano è agonizzante.
Partendo da un'analisi quantitativa elementare è facile valutare, attraverso la ditribuzione dei pesi nella classifica di serie A, quali siano tali difficoltà. L'Inter vincerà lo scudetto con parecchie giornate d'anticipo, e già questo sembra un paradosso, ma il dato più sconvolgente è l'abisso che la separa dalle inseguitrici. Anche se non considerassimo le penalizzazioni di Milan e Fiorentina, non cambierebbe nulla. L'Inter spiona, dopo aver costruito una grande squadra, ha fatto il vuoto dietro di sè: 16 punti dalla Roma e 25 dal Palermo. Nemmeno nel campionato norvegese il Rosenborg umilia gli avversari a tal punto. Con un rapido sguardo alla classifica spagnola vediamo invece come lì la situazione sia ben diversa: le prime sei squadre danno spettacolo rincorrendosi in soli 9 punti, nulla è deciso, tensione fino all'ultima giornata, proprio come eravamo abituati noi in italia.
Consideriamo poi che se il Milan non avesse sperato il turno battendo il Bayern Monaco, la situazione sarebbe oggi ancora più avvilente. L'Inter ammazza-campionato rivela ancora una volta la sua inadeguatezza europea, uscendo con infamia dal Mestalla, contro una squadra che sulla carta non avrebbe dovuto impensierirla. La povera Roma invece ha pagato a caro prezzo la sua relativa inesperienza, confermando che non solo il nostro campionato è in grave crisi tecnica, ma anche che delle nostre ottime squadre d'esportazione degli anni '90 rimane poco o niente.
La serie A oggi non va di moda, un po per calciopoli, un po per le note quesioni fiscali che rendono impossibile rivaleggiare economicamente con i grandi club stranieri, che fanno man bassa dei migliori talenti del mondo, un tempo destinati non solo a Milan, Inter e Juve, ma anche a squadre rivelazione come Parma, Fiorentina, Napoli, per non parlare di Lazio e Roma.
A questo punto sembra proprio che dobbiamo guardarci dentro e, con estrema umiltà rifondare le basi del nostro grande movimento calcistico, con i nostri grandi presidenti, i nostri vivai, la nostra naturale attitudine al gioco del calcio.

domenica 15 aprile 2007

L'elzeviro del calciofilo: I Puntata - Calciopoli e il Milan

Inizia oggi un appuntamento settimanale fisso che ci accompagnerà nei prossimi mesi.

Il nostro più grande esperto di calcio giocato e non, calciofilo e milanologo di spicco, ci parlerà di cosa succede veramente nel dietro le quinte del grande spettacolo che ci appassiona tutte le domeniche (e non solo.....).
Per la prima puntata pubblichiamo uno sfogo ad un suo caro amico juventino, che dimostra come Marco Nardini (utilizziamo un nome di fantasia per questioni di sicurezza nazionale) sapesse già, fin dal maggio dello scorso anno, i fatti che sono emersi dalla coda dello scandalo calcio di questi giorni.
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Carrara, 15/5/2006
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IL MIO SGUARDO FANCIULLESCO E' MORTO
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Bello,Ti ricordi quando l'anno scorso ti dicevo che il vostro scudetto era ancora piu' sporco di quello dello scontro ronaldo-iuliano, e te ridevi e mi prendevi in giro vedendo in me l'incarnazione della scimmia milanista.....................................................no, semplicemente non mi servivano le intercettazioni per sapere che l'anno scorso avete fatto 15 punti in 5 trasferte rubando tutti i punti.lo dissi allora ma tu mi deridesti,ora? com'e' ora a ridere dovrei essere io, ma invece mi rattristo..............e basta.Mi fanno pena tutti i commenti che ho letto degli juventini, cosa vogliono i complimenti.............dopo che hanno vinto rubando e doppandosi (nedved con il dopping a vinto anche un pallone d'oro..un giocatore di sola corsa e tuffi...............il pallone d'oro piu' scarso di sempre..........ma il 28 maggio piangeva..........che gli morisse la figlia.........tanto e' un cesso uguale a lui).La cosa piu' penosa e' se ora puniscono moggi e non la juve............smetto con il calcio ma prima vado a gonfiare un agnelli................quello che gioca con la coca e i trans..........................ma ripensando al vostro passato giudiziario puo' starci che la famiglia non sapesse nulla, infondo la dirigenza non sapeva nulla di agricola........................dio cane anche li avete voluto prendere per il culo appassionati di calcio come me.....................che morissero tutti.Addirittura avete truccato il moviolone di biscardi...................cioe' siete come quei bambini che per vincere fanno di tutto................anche negare l'evidenza......................e vi spiego una cosa........il calcio e' sport...........e nello sport tutti meritano il massimo dell'appoggio e del sostegno, l'ultimo come il primo, non bisogna vincere per forza......si applaude ill primo e si ringrazia l'ultimo di aver partecipato perche' altrimenti non ci sarebbe neanche il primo.Perche' questo discorso? Semplice voi dovete per forza vincere (rubando, doppandovi, e giocando male...sono i vostri assi nella manica) allora giocate in un campionato dove ci siete solo voi...........cosi i vostri tifosi.........terroni soprattutto............saranno contenti di vincere sempre......e lasciate lo sport a chi ancora lo vede con gli occhi di un fanciullo, a chi lo vede come una grande espressione artistica.............a chi lo vede come lo vedevano gli antichi greci...................................per favore fatevi la vostra liga.............una squadra (voi)...........e solo arbitri.provate a giocare contro gli arbitri e i guardalinee............ganzo vincete sicuro.Per continuare ad essere un tifoso del giuoco del calcio voglio la vostra retrocessione i due scudetti che mi spettano e la galera a moggi.............altrimenti ci sara' il basket................dove chi vince viene applaudito e chi perde prende il doppio degli applausi................. l'importante e' parteciparee non rubare...............il caso virtus bologno lo dimostra............erano quelli con la storia piu' gloriosa hanno sbagliato sono finiti in lega 2 e ora sono ripartiti...............QUESTO E' UNO SPORT.Sono contento di una sola cosa.............su di voi non ho mai sbaglaito un giudizio, infondo sono felice per questo perche' vuol dire che non sono sciemo ma anzi riesco a capire le cose che mi appassionano..........parlavo di ammonizioni pilotate (avevo ragione), parlavo di guardalinee scandalosi (avevo ragione), parlavo di arbitri che non usavano lo stesso metro di giudizio con voi e con i vostri aversari (avevo ragione anche li).................................io non sono uno scimmiato milanista sono uno che semplicemente ha visto una marea di partite (forse troppe.visto che non erano regolari).........che sa vedere le cose e che HA SEMPRE AVUTO RAGIONE.Concludo sperando che nessun juventino abbia sfilato per lo scudetto.........................cmq capisco che anche molti juventini ci siano rimasti male di questa situazione (dico che se guardavano attentamente le partite della juve non sarebbero servite le intercettazioni.............io ho sempre visto tutto) e a loro dico FOTTETEVI....................IO L'HO PRESO IN CULO PIU' DI VOI. Ora voglio vedere come finisce la storia.........................."mi hanno tolto l'anima"(moggi ha detto oggi).........che si vergogni moggi....................lui mi ha tolto lo sgardo fanciullesco con il quale guardavo il calcio................non avro' piu' lo stesso sguardo verso il calcio............GRAZIE MOGGI, GRAZIE GIRAUDO, GRAZIE BETTEGA(dio cane piangeva domenica scorsa), GRAZIE AGNELLI, GRAZIE JUVE................................................................................... A DIMENTICAVO COMPLIMENTI LA TERZA STELLA E' VICINA...................GRANDI!!!!!..................BASTANO QUALCHE FIALETTA E QUALCHE SCHEDA PREPAGATA TIM................E POI TERZA STELLA............... ps ma quante stelle volete? ve le diamo e poi voi smettete di rubare...........questa e' la mia proposta..............
ssdgsdgsdg
Marco

Basta stare addosso alla juventus.

Doveva pagare e a pagato.

Piuttosto non cè nessuno che segue la Serie B?
Qualcuno scriva un po come ha giocato ieri contro non so chi.

Grazie.

Lapo, Luciano, il Carabiniere e gli occhiali












Il suo carattere irriverente si è rivelato spesso in diverse dichiarazioni, per mezzo delle quali ha spesso criticato la triade juventina Moggi-Giraudo-Bettega ("sarebbero necessari un po' più di smiles", ma incorrendo anche in alcuni strafalcioni ("Moggi e Giraudo? Sono come Caino e Babele" o "Anche l'ottico vuole la sua parte".
L'11 ottobre 2005 è stato ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale Mauriziano di Torino, in seguito ad una overdose da mix di oppio, eroina e cocaina da lui acquistata in grossa quantità, che lo ha colto dopo una notte brava passata con quattro transessuali. Una di loro, Donato Broco (conosciuto nel mondo della prostituzione come "Patrizia", detto "Il carabiniere"), ha dichiarato al Corriere della Sera che quella sera, Lapo aveva cercato compagnia a casa sua, come era ormai abitudine consolidata. Dimesso dall'ospedale, si è trasferito negli Stati Uniti dove ha iniziato una terapia in Arizona e un periodo di convalescenza nella residenza di famiglia a Miami (Florida).

Questo era soltanto per rinfrescare la memoria a tutti coloro i quali decideranno di comprare i nuovi occhiali in carbonio di Lapo. Che più recentemente ha avuto un interessante dialogo liberatorio con il NYT:

«Perché c’era già un fotografo ad aspettare quando sono arrivato con l’ambulanza in ospedale?». Lanciando questa domanda Lapo Elkann suggerisce alle colonne del «New York Times» quella che il giornale americano definisce una «teoria straordinaria» ovvero il fatto che la vicenda-scandalo della quale fu al centro 18 mesi fa potrebbe essere stata orchestrata dall’ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi.
Lapo Elkann racconta a Peter Kiefer, inviato del «New York Times», che due settimane prima di essere ritrovato vittima di un’overdose nella casa torinese del transessuale Patrizia aveva avuto uno scontro verbale proprio con Moggi, nei confronti del quale era stato fra i primi a sollevare dei dubbi.




Nell’intervista, Elkann si racconta parlando della sua passione per il design, della scelta di puntare sulla nuova impresa di Italia-Independent «per trasformare la complessità in facilità»








I nuovi occhiali di Lapo costeranno 1000 euro, trasformare la complessità in facilità, non fa una piega.

sabato 14 aprile 2007

Chi era veramente Lucky Luciano

L’incredibile carriera di Lucianone Moggi, da ferroviere nullatenente a padrone miliardario del Calcio italiano. Autunno 1979: consigliere della Roma, viene sorpreso a cena con una terna arbitrale. Primavera 1980: tenta la scalata alla Lazio dello scandalo calcio-scommesse. Primavera 1982: manovra e pasticcia nel Torino calcio. Estate 1987: passa al Napoli di Maradona, e sotto il Vesuvio è un turbine di scandali contornati da camorristi e cocaina. Primavera 1991, nel Torino di Borsano: signore-squillo per gli arbitri, giocatori-fantasma, fondi neri, e lo scandalo Lentini. Estate 1993: di nuovo alla Roma, fra veleni e sospetti, da despota del calciomercato (intanto il figlio ventenne diventa procuratore di calciatori). Primavera 1994: viene ingaggiato dalla Juventus, e la Vecchia Signora precipita in un gorgo di intrighi, sospetti e polemiche. Primavera 2006: è il mattatore dello scandalo-terremoto delle intercettazione telefoniche, inquisito per associazione a delinquere e frode sportiva.
Bravi.

La Biografia dell'ultimo signore del Calcio Italiano

Luciano Moggi nasce il 10 luglio 1937 a Monticiano, in provincia di Siena. Manager e dirigente sportivo del mondo del calcio, è noto al grande pubblico per aver ricoperto dal 1994 al 2006 la carica di Direttore Generale, della più blasonata squadra di calcio italiana: la Juventus. Dalla metà del mese di maggio 2006 la fama e la notorietà sono ancor più cresciute a causa dello scandalo delle intercettazioni telefoniche che hanno colpito il mondo del pallone italiano. Questa triste storia, triste soprattutto per la moltitudine di amanti del calcio che conta il Bel Paese, ha visto Luciano Moggi non solo come una delle persone più illustri coinvolte, ma lo avrebbe smascherato come uno dei principali responsabili manipolatori di eventi come la designazione degli arbitri e quindi il pilotaggio dei risultati. La prima attività di Luciano è stata quella di impiegato delle Ferrovie italiane, professione per la quale nell'ambiente del giornalismo sportivo, viene talvolta soprannominato "Paletta".
Passa poi nel mondo del calcio, dove da sempre viene dipinto come un personaggio discusso e controverso. In precedenza Moggi è stato collaboratore di Italo Allodi (direttore tecnico della FIGC a Coverciano e General Manager della magica Inter di Angelo Moratti e Helenio Herrera, durante gli anni '60), nonchè dirigente di vari club tra cui Torino, Napoli, Roma e Lazio. Ma come si è arrivati a smascherare il pezzo più grosso di quella che dai media è stata definita la "cupola del calcio"? All'inizio del già citato mese di maggio 2006 il nome di Luciano Moggi viene collegato ad un'inchiesta giudiziaria per truffa in ambito sportivo. Il 4 maggio il tribunale di Torino rende note alcune intercettazioni telefoniche in cui Moggi suggerisce a Pierluigi Pairetto, designatore arbitrale, i nomi di arbitri a cui destinare la conduzione di alcune partite di precampionato ed il comportamento che essi avrebbero dovuto assumere in campo. Questa sembra essere solo la piccolissima punta di un immenso iceberg, su cui la Magistratura e la Giustizia Sportiva dovranno far chiarezza. Anche il figlio, Alessandro Moggi, manager sportivo, è nell'occhio del ciclone con la sua società GEA, società di management sportivo che cura gli interessi di numerosi noti giocatori. Considerato l'interesse nazionale per lo sport del pallone, e soprattutto gli interessi economici che gravitano attorno alla vicenda, lo scandalo ha richiamato una fortissima attenzione in Italia e all'estero. Si è arrivati perfino a descrivere l'accaduto come "sistema Moggi", sistema attraverso il quale sarebbe stato attuato un vero e proprio condizionamento dell'intero campionato di calcio, con - oltre alle richieste di specifici direttori di gara e assistenti - ammonizioni mirate in campo e pressioni sul CT azzurro (Marcello Lippi). La magistratura indaga sui campionati 2004/2005 e 2005/2006, sia di Serie A che di Serie B. In data 11 maggio Luciano Moggi, insieme agli altri membri del Consiglio di amministrazione della Juventus (con Giraudo e Bettega formava la cosiddetta "triade" che nell'ultimo decennio ha dominato il mercato), ha rassegnato le proprie dimissioni da Direttore Generale. Non sono mancate reazioni significative nel mondo politico e in quello finanziario. Alla fine del mese di Luglio la Corte Federale ha confermato, con la sentenza di secondo grado, la squalifica di cinque anni per Luciano Moggi e Antonio Giraudo.

In sintesi ha vinto troppo e ha subito la vendetta di troppi perdenti di professione.

venerdì 13 aprile 2007

COREDEROMA

C’è un vizio primigenio nelle questioni che vedono l’AS Roma protagonista.Una sete, un desiderio smodato di impresa. Una smania di entrare nella storia attraverso qualcosa che riaffermi in maniera incontrovertibile che non c’è cosa più grande di Roma.Crediamo sia un errore.L’impresa è roba alla cui ricerca si devono lanciare i diseredati, i deboli, i senza patria e i senza famiglia. Coloro i quali sono alla ricerca di un riscatto.Roma è la storia. E’ la storia fatta nome. Punto e basta.Ciò detto, senza il desiderio di buttarla in caciara, dobbiamo dire che Spalletti ha centrato un’altra impresa. Sarà ricordato per la striscia di undici vittorie consecutive così come per aver partecipato ad una delle sconfitte più devastanti della storia della AS Roma calcio.Perché la sintesi estrema è questa. No bullshit!Possiamo metterci a cantare “Che sarà, sarà”, possiamo andare tutti in massa a Fiumicino a sostenere i nostri giocatori, possiamo cantare a squarciagola per novanta minuti contro la Sampdoria, fare strame dei lazialotti. Possiamo fare tutto questo e di più, ma un sette a uno rimane come un marchio a fuoco. Rimane per sempre.E questo è un altro dato di fatto con il quale dobbiamo confrontarci perché visionari va bene, cojoni no!E lasciamo volentieri agli altri anche i processi. Il pennivendolismo sta arrotando da tempo i coltelli sotto al tavolo, pronto a tagliare gole (metaforicamente..per fortuna) all’allenatore, alla società, al Capitano.Noi in queste questioni non ci vogliamo entrare.Noi ora siamo incazzati con Spalletti proprio perché lo abbiamo esaltato e proprio perché gli siamo stati grati in epoche non sospette. Non abbiamo conti da regolare con lui.Per fortuna l’abbonamento, come i viaggi e le trasferte, ce li paghiamo da soli.Non avremo mai la controprova, non l’abbiamo noi non ce l’ha neanche lui, ma la mossa di Vucinic in partenza l’hanno veramente capita in pochi. A noi ha ricordato, e non ci sia ingiuria nelle parole, quell’Assuncao esterno a Liverpool di capelliana memoria.Ha senso, ha qualche senso, sconvolgere l’assetto tattico di una squadra all’Old Trafford contro il Manchester United? Quien sabe, diceva il grande Tex Willer.Poi è tutto vero e ci sta dentro tutto.Tutto e il contrario di tutto. Ventidue tiri noi e ventidue tiri loro. La Roma che fa Il Manchester e gliene fa solo due, di cui uno di rinterzo, e il Manchester che fa la Roma e gliene fa sette.Cazzo! Sette. Ma quanti sono?Voler tirare fuori una morale positiva da una simile disfatta suonerebbe come una offesa all’intelligenza delle persone, ma vale la pena di provarci.La strada del famoso “progetto” è ancora molto molto lunga.Se da una parte vinci il piatto in un paio di occasioni, e il Lione è una di queste, rimani comunque vulnerabile a rovesci epocali.Per un attimo che è durato una settimana intera c’è balenata davanti agli occhi Atene, Totti pallone d’oro, le fontane di Roma piene di gente a bagno, un altro delirio alcolico da far durare un anno. Oggi la realtà è un'altra, e non è una realtà di macerie. Tra noi e il club più ricco del pianeta, anche se li abbiamo fatti cacare sotto, il delta fischioni misura sette.Vale la pena di ripartire da qui in maniera costruttiva. E se da una parte è vero che il Manchester si è costruito buona parte dei suoi talenti in casa, andando a pescare il fior fiore della gioventù nei migliori vivai d’Inghilterra, è anche vero che a questi talenti ci ha messo accanto i Ruud Van Nistelroy, i Rooney e i Cristiano Ronaldo (domani sarà curioso sentire chi dice che Mancini vale come e di più del portoghese).Quando la Roma ha speso gli ultimi soldi veri (ma sarebbe più corretto dire il Presidente Sensi) ha preso i Battistuta, gli Emerson, i Samuel. E’ arrivato uno scudetto ma ne sarebbero potuti arrivare almeno altri tre se in mezzo non ci si fossero messi Capello e Moggi. Nel tempo delle vacche magre, i giorni nostri, abbiamo fatto solo scambi illuminati e parametri zero. Siamo nelle prime otto d’Europa con la squadra tipo ma è sufficiente la debacle di tre pezzi da settanta (definire Tonetto, Taddei e Perrotta pezzi da novanta potrebbe condurre ad una denuncia penale e ad un processo per direttissima) per uscire con ignominia, vale la pena tenerlo a mente.Tutto finito allora?Neanche per idea.Ora viene il bello. Ora arriviamo noi.Arriviamo noi perché il tempo si fa di nuovo da Lupi.Vitale il secondo posto, vitale il derby, vitale la Coppa Italia.Non ci possiamo permettere, ed è la lezione da trarre da questa strampalata serata, di fare come quei fraticelli che fecero la pipi sulle mele piccole e brutte in attesa che arrivassero quelle grandi e bellissime (che purtroppo non arrivarono mai).Ripartire da zero. Ripartire da più sette. Ripartire da meno sette.Senza cercare strane rivincite, senza cercare di entrare nella storia perché, come dice il grande De Gregori :”La storia siamo noi, nessuno si senta offeso”.Mortacci vostra e de tutta Manchester Mortacci vostra e de tutta Liverpool (che nun ce sta mai male)!

da www.corederoma.it





Buongiorno!

Per tutti quelli che appena si svegliano la mattina leggono la gazzetta, per tutti quelli che non riescono a vedere le partite da soli, per tutti quelli che la cosa più importante è che perda l'inter, per tutti quelli che vorrebbero sempre la juve in B, per tutti quelli che Ale è sempre il migliore, per tutti quelli che la Maggica è la Maggica, per tutti quelli che come Savicevic non ci sarà più nessuno, per tutti quelli che chissenefrega della Champions tanto abbiamo il campionato, per tutti quelli che il campionato lo lascio vincere a voi tanto ho la Champions, per tutti quelli che lo Zio è uno scemo, per tutti qelli che lo stile juve è lo stile juve, per tutti quelli che era meglio Mancini di Baggio, per tutti quelli che festeggiano la Coppa Italia, per tutti quelli che il calcio non è più quello di una volta, per tutti quelli che i francesi sono stronzi, per tutti quelli che Zidane resta sempre il numero uno, per tutti quelli che il Silvio tanto compra chi vuole, per tutti quelli che i tedeschi sono scarsi, per tutti quelli che tanto quello scudetto era rubato, per tutti quelli che il Chino meritava più spazio, per tutti quelli che il Chino ha segnato solo a Venezia, per tutti quelli che Garrone con tutti i soldi che ha potrebbe spendere di più, per tutti quelli che la D'Amico è una gran figa, per tutti quelli che abbiamo vinto il mondiale perchè Pizzul non c'è più, per tutti quelli che Sinisa tirava certe mine, per tutti quelli che il Fenomeno non è più quello di una volta, per tutti quelli che "finchè morte non ci separi", per tutti quelli che "odio tutti", per tutti quelli che questo è l'anno buono, per tutti quelli che il Real ha bisogno di un difensore, per tutti quelli che Capello è un infame, per tutti quelli che era rigore, per tutti quelli che invece si è buttato, per tutti quelli che rimpiangono novantesimo minuto.


Per tutti quelli che sono troppo lontani per sfottersi giornalmente, per dirsi le solite cagate, abbiamo riaperto il BAR SPORT.