mercoledì 29 agosto 2007

''Puerta amico, Siviglia è con te"


Appassionati di calcio,

Eccoci di nuovo pronti ad un ennesima stagione calcistica,
l’estate è passata senza sbornie berlinese, processi e condanne;
è appena trascorsa la prima giornata di campionato ma questa prima pagina della stagione mi va di dedicarla ad un ragazzo morto sul campo sabato scorso.

ANTONIO PUERTA: centrocampista 22enne del Siviglia, mancino dotato di buona tecnica e passo.

Sabato scorso si giocava Siviglia - Getafe, il ragazzo si è accasciato a terra a causa di un infarto e dopo alcuni giorni di lotta in terapia intensiva è deceduto.

Tutta la nostra redazione si stringe in un forte abbraccio alla famiglia, squadra e tifosi.

Ora però si dovrebbero spiegare le cause di tale infame destino, chi scrive non crede assolutamente che il ragazzo abbia avuto un difetto cardiaco. Sarebbe stato scoperto in una delle milioni di visite mediche a cui un giocatore è sottoposto durante la carriera………Antonio iniziò a giocare da piccolissimo……ad ogni livello ed ad ogni età si deve fare una visita cardiaca di sana e robusta costituzione prima di iniziare la stagione.

Mi permetto, senza voler rovinare un giorno di cordoglio, di chiedermi….ma il doping può centrare?
Io, ormai 26enne, ho visto parecchi giocatori morire su un campo sportivo. E questo mi fa nascere un dubbio amletico: Sarà il doping la causa di tutte queste morti?

In Spagna i controlli sono molto blandi, anche rispetto ai nostri; chiedete a Capello che un paio di anni fa lanciò questa polemica oppure fate uno sforzo di memoria e ripensate al Deportivo che durante le prime fasi della Champion League aveva giocatori con capacità di corsa indiavolata (i controlli incrociati iniziavano dopo i quarti) e poi quasi d’incanto diventavano bradipi assonnati.

Mi piacerebbe leggere questa teoria su qualche giornale nazionale, solo per chiarire se il ragazzo è stato ucciso o se solo il triste fato ne è colpevole.
Vorrei ricordare ai giovani che 5 compagni dell’Inter di Facchetti sono morti prima dei 45 anni per stranissime malattie……Assistetti ad una puntata di Report dove ex giocatori di quell’Inter ammettevano l’uso di doping.
Vorrei ricordare Signorini e altri calciatori meno famosi che hanno contratto la sua stessa malattia e sono morti.
Qui non si parla di rubare, di alterare la performance…..qui si parla di vita e un ragazzo che corre su un prato verde deve rappresentare la vita e non la morte.

Marco Nardini