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giovedì 24 maggio 2007

Rapina a mano armata?

Dal momento che Boria mi ha anticipato (con un post meraviglioso), tralascerò le questioni sentimentali, di nazionalismo e di epica. Mi dedicherò quindi ad un esercizio più piccolino, e forse un po più meschino, quello di commentare il titolo del Sun: "Atene: rapina a mano armata!".
La prima cosa che mi viene in mente è sorridere, perchè io, stamattina, mi sono svegliato da Campione d'Europa, loro invece si sono trovati in mutande. Già, perchè perdere è brutto, ma perdere dopo proclami roboanti lo è ancora di più. La spocchia inglese aveva ormai raggiunto livelli siderali, l'indomani del 7-1 dell'Old Trafford, 3 semifinaliste, Roma umiliata, calcio italiano agonizzante: che caduta di stile, per giunta da parte dei portatori della verita del fair play. Ma dove sta il fair play inglese? Dopo la evidente ruberia della FIFA ai mondiali coreani noi italiani ci siamo arrabbiati, e tanto, ma si parlava di gravità differente. La nostra risposta è arrivata in Germania. Noi non sappiano perdere benissimo, ma nemmeno malissimo, perchè sappiamo che prima o poi ripagheremo con la stessa moneta. Invece sappiamo vincere, eccome. Un onesto giornalista ha detto che partite come quella di ieri non devono essere giocate bene, devono essere vinte. I milanisti ricordano bene il meraviglioso gioco espresso ad Istambul, ma ricordano anche cosa ne è rimasto. Le squadre italiane sanno vincere. Le altre un po meno.

Abbiamo vinto tutti...



Il Milan è campione d'europa, l'Inter finalmente ha vinto lo scudetto, la Roma si porta a casa la Coppa Italia, la Lazio si è qualificata per la Champion's League dell'anno prossimo, la Fiorentina dopo una decina di punti di penalizzazione ha raggiunto una insperata qualificazione alla Coppa Uefa, la Juve è tornata in serie A vincendo e convincendo e Napoli e Genoa si giocano la promozione alle ultime giornate. Cosa vogliamo di più noi tifosi Italiani? E' stato un anno di grande calcio e gloria che è iniziato con l'impresa degli azzurri in Germania che a Berlino hanno alzato la coppa in faccia ai cugini francesi e terminato come tutti sappiamo. Il calcio italiano, che era dato da molti per morto,ha dimostrato tutto il suo valore vincendo i trofei più importanti in europa e nel mondo. Questo, il 2007, è un anno magico, da incorniciare e da raccontare un giorno ai nipotini... Ci siamo presi tutte le rivincite calcistiche possibi: abbiamo vinto con la Francia che ci aveva battuto in finale degli europei; Trezeguet, che segnò al golden gol, ha sbagliato il rigore a Berlino; la Germania che ci ha vinto il mondiale in casa la abbiamo battuta nel suo covo di Dortmund ed infine il Liverpool che ci ha "strinato" ad Istambul la abbiamo superata a modo loro, giocando un calcio orribile. Adesso, tifosi italiani, continuiamo pure a sfotterci a vicenda per tutta l'estate, perchè tanto, quello che conta, è che siamo, per i prossimi 3 anni, i CAMPIONI D'EUROPA e DEL MONDO!!

giovedì 10 maggio 2007

Quando parla un indipendente ....



Nel dibattito che in questi giorni divampa su chi sia più forte tra l'Inter che da mesi ha ammazzato il campionato e il Milan che ha annichilito il Manchester volando ad Atene, irrompe Zdenek Zeman.
Il tecnico boemo spiega perchè solleva il braccio di Mancio & Co: "A mio avviso l'impresa più grande è quella dell'Inter, che ha vinto lo scudetto stracciando un po' tutti i record del calcio italiano - scrive nella sua rubrica 'Senza schemi' sulla Gazzetta dello Sport - I nerazzurri hanno dominato dall'inizio della stagione manifestando uno strapotere assoluto a prescindere dagli avversari. Una rosa importante, gestita in maniera eccellente, cosa non scontata considerata la provenienza estera della gran parte dei giocatori di Mancini. Coesione e regolarità hanno permesso all'Inter di dominare la stagione in lungo e in largo: alla schiacciante vittoria del campionato bisogna infatti aggiungere un buon cammino in Champions (fuori solo con due pareggi) e la qualificazione per la finale di Coppa Italia". "La differenza più importante tra Inter e Milan è nell'età della rosa - argomenta Zeman - L'Inter ha un organico in cui le cosiddette 'chiocce' fanno da guida a un folto gruppo di calciatori che potranno esprimersi al meglio ancora a lungo, mentre il Milan è composto da molti uomini in parabola discendente, che già negli ultimi anni hanno mostrato segnali di cedimento. Non è un caso che tra le due squadre ci siano trenta punti di distacco. Oggi i rossoneri mascherano tutti i problemi grazie a uno straordinario Kakà. La Champions è diluita nel tempo, gli avvenimenti sono episodi separati fra loro e un campione del calibro del brasiliano, se arriva in forma agli appuntamenti importanti, è in grado di fare la differenza. Ma la forza di una squadra si misura giorno per giorno, nelle competizioni a lunga durata. E' per questa ragione che tra i due traguardi credo abbia maggior valore quello raggiunto dall'Inter, che non ha vissuto alcune serate da sogno, ma un anno da assoluta protagonista"