lunedì 28 maggio 2007

Quando gli asini volano nel ciel....Ciao Chievo.



Si chiude la stagione 2006/2007. Si chiude un anno e un campionato che definire anomalo è un eufemismo. Finisce la favola Chievo e di questo francamente mi dispiace. La favola del Chievo è una storia bellissima che non ha precedenti in Italia. Mi ricordo un gioco spumeggiante, fatto di corsa, muscoli, testa, pressing, verticalizzazioni, giochi sulla fascia. Sempre ai vertici, sempre a stupirci. Forse proprio perché non è mai stato abituato a lottare per non retrocedere che alla fine è capitolato.
Non venitemi però a dire che era tutto scritto: per favore, il Chievo, ha perso la serie A sul campo. Gli sarebbe bastato pareggiare. Io che vengo da Piacenza so cosa vuol dire rubare una salvezza. Nessuno te la regala, te la devi sudare partita dopo partita, correndo su ogni pallone.
Il primo maggio del 1994 per noi piacentini non è solo il triste giorno della scomparsa di Senna, ma anche la retrocessione pilotata del Piacenza il cui artefice aimè è stato proprio il mio amato Milan. L’anno dopo il Piacenza è stato in grado di ripartire e di trionfare in serie B nella sua stagione più bella (come dimenticare il tridente da 50 gol De Vitis-Piovani-Inzaghi), macchiandosi però a promozione raggiunta delle stesse pene, ossia partite perse contro squadre in lotta per salvezza e promozione. Fa parte del calcio e alla fine non c’è nulla di male.
Caro Chievo anche noi eravamo una favola, l’unica squadra composta da soli giocatori italiani però il nostro dovere sul campo lo facemmo, andammo a pareggiare a Parma il venerdì, la domenica il Milan, già con la testa ad Atene, perse in casa con la Reggiana e da allora guardacaso, le ultime tre giornate si giocano tutte in contemporanea. Non gridare allo scandalo, accetta serenamente il verdetto del campo e prova a ripartire.
Capitolo gemellaggi e partite già perse in partenza: in Spagna l’atletico Madrid ha perso in goleada dal Barca pur di non far allungare il Real, oggi non si gridi al solito scandalo tutto italiano se i tifosi rossoneri cantavano con quelli reggini per una salvezza strameritata partendo da meno 11; una sola squadra nella storia è riuscita a perdere con tutto uno stadio che cantava per loro e che chiedeva alla propria squadra di perdere… Lazio-Inter, 5 Maggio 2002, ma questa è tutta un’altra storia. Bellissima…
Amen.

3 commenti:

Piero Signani ha detto...

un altra storia bellissima sono 3 anni e 20 giorni dopo...UNA DATA STUPENDA .....W INSTAMBUL

Andrea Maggiani ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

CHIEVO IN B; VERONA IN B!!!!

COME GODO.

-11: dA non crederci!

SERIE A 2006/2007 : UNO SCUDETTO COLORATO DI AMARANTO.51 PUNTI SUL CAMPO, PALAZZI, BORRELLI 'NDA PUTITI SUCARI

Dio inventò il calcio e disse: Walter vai ed insegnalo. Lillo Foti è il mio presidente.