sabato 14 aprile 2007

La Biografia dell'ultimo signore del Calcio Italiano

Luciano Moggi nasce il 10 luglio 1937 a Monticiano, in provincia di Siena. Manager e dirigente sportivo del mondo del calcio, è noto al grande pubblico per aver ricoperto dal 1994 al 2006 la carica di Direttore Generale, della più blasonata squadra di calcio italiana: la Juventus. Dalla metà del mese di maggio 2006 la fama e la notorietà sono ancor più cresciute a causa dello scandalo delle intercettazioni telefoniche che hanno colpito il mondo del pallone italiano. Questa triste storia, triste soprattutto per la moltitudine di amanti del calcio che conta il Bel Paese, ha visto Luciano Moggi non solo come una delle persone più illustri coinvolte, ma lo avrebbe smascherato come uno dei principali responsabili manipolatori di eventi come la designazione degli arbitri e quindi il pilotaggio dei risultati. La prima attività di Luciano è stata quella di impiegato delle Ferrovie italiane, professione per la quale nell'ambiente del giornalismo sportivo, viene talvolta soprannominato "Paletta".
Passa poi nel mondo del calcio, dove da sempre viene dipinto come un personaggio discusso e controverso. In precedenza Moggi è stato collaboratore di Italo Allodi (direttore tecnico della FIGC a Coverciano e General Manager della magica Inter di Angelo Moratti e Helenio Herrera, durante gli anni '60), nonchè dirigente di vari club tra cui Torino, Napoli, Roma e Lazio. Ma come si è arrivati a smascherare il pezzo più grosso di quella che dai media è stata definita la "cupola del calcio"? All'inizio del già citato mese di maggio 2006 il nome di Luciano Moggi viene collegato ad un'inchiesta giudiziaria per truffa in ambito sportivo. Il 4 maggio il tribunale di Torino rende note alcune intercettazioni telefoniche in cui Moggi suggerisce a Pierluigi Pairetto, designatore arbitrale, i nomi di arbitri a cui destinare la conduzione di alcune partite di precampionato ed il comportamento che essi avrebbero dovuto assumere in campo. Questa sembra essere solo la piccolissima punta di un immenso iceberg, su cui la Magistratura e la Giustizia Sportiva dovranno far chiarezza. Anche il figlio, Alessandro Moggi, manager sportivo, è nell'occhio del ciclone con la sua società GEA, società di management sportivo che cura gli interessi di numerosi noti giocatori. Considerato l'interesse nazionale per lo sport del pallone, e soprattutto gli interessi economici che gravitano attorno alla vicenda, lo scandalo ha richiamato una fortissima attenzione in Italia e all'estero. Si è arrivati perfino a descrivere l'accaduto come "sistema Moggi", sistema attraverso il quale sarebbe stato attuato un vero e proprio condizionamento dell'intero campionato di calcio, con - oltre alle richieste di specifici direttori di gara e assistenti - ammonizioni mirate in campo e pressioni sul CT azzurro (Marcello Lippi). La magistratura indaga sui campionati 2004/2005 e 2005/2006, sia di Serie A che di Serie B. In data 11 maggio Luciano Moggi, insieme agli altri membri del Consiglio di amministrazione della Juventus (con Giraudo e Bettega formava la cosiddetta "triade" che nell'ultimo decennio ha dominato il mercato), ha rassegnato le proprie dimissioni da Direttore Generale. Non sono mancate reazioni significative nel mondo politico e in quello finanziario. Alla fine del mese di Luglio la Corte Federale ha confermato, con la sentenza di secondo grado, la squalifica di cinque anni per Luciano Moggi e Antonio Giraudo.

In sintesi ha vinto troppo e ha subito la vendetta di troppi perdenti di professione.

1 commento:

Gianni ha detto...

E' una vergogna